Varese Calcio, soldi veri e soci chi li ha? Aria di colpo di scena: tutto è possibile

Oggi, alle 18.30, l’assemblea dei soci: avanti la maggioranza, nuova proprietà o...?

Oggi per il Varese è il giorno della verità. Non sul campo quanto dietro la scrivania, con la società che non può più permettersi di perdere tempo ed è chiamata a dare un segnale forte ai tifosi dopo una stagione da dimenticare sotto il profilo economico e organizzativo.

Alle 18.30 di oggi è stata convocata l’assemblea dei soci alla Caccia Engineering (una delle società del vicepresidente Taddeo) di Samarate. All’ordine del giorno c’è anzitutto la ratifica delle dimissioni di Fabio Baraldi da presidente (arrivate dopo il ko nella finale playoff contro il Gozzano di domenica 21, per imprecisate «scelte diverse di vita e sport» dopo 60 giorni al vertice biancorosso) e del consigliere Giuseppe Armocida (l’avvocato, rappresentante della minoranza, ha deciso di dire addio spiegando che «Non so nulla del progetto societario e non sono messo a conoscenza della situazione e delle decisioni: cosa resto a fare?»).

La convocazione è partita venerdì scorso, diretta ai soci del Varese (la ForVa srl, che controlla l’80% delle quote in mano a Paolo Basile e Aldo Taddeo; Gabriele Ciavarrella; Enzo Rosa; Piero Galparoli) e ai consiglieri del CdA costruito a marzo all’insediamento del nuovo (già ex) presidente: i dimissionari Baraldi e Armocida; gli stessi Basile e Taddeo; Franco Colombo; i tifosi Veruschka Guerra e Enea Melchiorri.

Ratificate le dimissioni, il momento topico: c’è da tracciare il futuro del Varese.

In assenza di dichiarazioni ufficiali – le promesse non corredate dai fatti non si possono più registrare in questa categoria – ci sono alcuni scenari possibili all’orizzonte. Li tracciamo, ribadendo la necessità che qualcosa accada: per il bene (cioè, l’esistenza) del Varese.

Una possibilità è che i soci di maggioranza confermino la volontà di andare avanti per la loro strada: uno tra Taddeo (favorito, anche perché da mesi viene chiamato – o si fa chiamare – così), Basile e Colombo sarà nominato presidente. Poi sarà presentato il progetto e messo sul tavolo anche il cast di supporto. Avendo, ancora e a più riprese, promesso la Lega Pro ai tifosi, il primo passo per provare a salire in terza serie sarà rientrare di tutti i debiti, in modo da non incorrere nella bocciatura della Covisoc (la commissione che monitora la situazione economico-finanziaria delle società calcistiche), per poi presentare la famosa domanda di ripescaggio, di cui la Figc ha recentemente fissato i costi: il contributo a fondo perduto è salito a 300.000 euro (l’anno scorso era di 250.000), a questo va aggiunta una fideiussione da 200.000 euro.

Avendo dichiarato la non volontà di proseguire un progetto con la maggioranza, i soci di minoranza (e fondatori) potrebbero rimettere le loro quote, o all’assemblea o al sindaco di Varese.

Alternativa è che, dopo mesi di accuse e attacchi (persino da «certa stampa»), culminate nella battaglia social sull’entità del debito, la maggioranza decida di non voler andare avanti. In quest’ottica, nelle ultime settimane si sarebbe portato avanti un lavoro sotto traccia per una cessione del pacchetto di quote e, di conseguenza, del controllo del Varese. Così all’orizzonte ci sarebbe la figura di un finanziatore forte che, prendendosi gli oneri (i debiti da ripianare), chiederebbe di conseguenza anche gli onori (il controllo totale della società). Vertici nuovi, dirigenza nuova, persone nuove: che svelerebbero il loro progetto e e le loro intenzioni una volta saliti in sella.

Giusto, poi, esplorare anche le ipotesi più imprevedibili e estreme. Se nessuno avesse le disponibilità per ripianare i debiti e garantire l’iscrizione alla stagione 16/17 (quanto serve? A occhio e croce almeno un milione di euro) andranno riconsegnate le chiavi (le quote) al sindaco; alternativa, presentargli un pool di imprenditori capace di garantire immediatamente la cifra necessaria per una serie D di vertice o una Lega Pro a salvarsi. Un pool che, come punto di partenza imprescindibile, debba avere un legame con qualche grande uomo di calcio ed ex biancorosso (Sogliano/Capozucca/Mauro Milanese…) per poter costruire un progetto prima di tutto credibile e, poi, in grado di durare nel tempo.

Tempo da perdere non ce n’è più: Varese, oggi è il giorno della verità.