Varese, è dura. Ma non è finita. «Fidatevi del mister. Mollare? Mai»

Paolo Basile dà tranquillità e chiede fiducia, la storia di Iacolino insegna: risalire si può

Un avvio di stagione impronosticabile, impensabile, incredibile. Cinque giornate di campionato, una vittoria, un pari, tre sconfitte: il Varese ha 4 punti in classifica. Come se non bastasse, in testa alla classifica ci sono due squadre a punteggio pieno (che mica sempre succede), Gozzano e Caronnese, fin qui inarrestabili: 15 punti su 15 disponibili portati a casa, +11 sul Varese. Un abisso.

Per qualcuno, è già finita: divario irrecuperabile, stagione da buttare. Per qualcun’altro, no: «Arrendersi? Mai».

Chi parla è Paolo Basile: proprietario, vicepresidente, tifoso. Dopo il ko di Casale ha strigliato la squadra, adesso la invita ad avere fiducia: «Fidatevi di mister Iacolino. Proprio come fa la società».

I motivi ci sono e non bisogna nemmeno fare un grande sforzo per ricordarsi. Non parliamo solo del palmares (ma lo ricordiamo: 12 stagioni, 7 titoli di Serie D. Aggiunta: un campionato e una Coppa Italia Primavera e un Torneo di Viareggio), basta ricordarsi cos’è successo appena una stagione fa. È il 25 ottobre 2016, un martedì, quando il Cuneo decide che a pagare per il pessimo avvio sia mister Fabio Fraschetti: il ko con il Casale dell’8a

giornata scrive 3 vittorie, 2 pari e 3 sconfitte, 11 punti, -9 dalla vetta occupata dal Chieri, -5 da Varese e Borgosesia. La dirigenza delle aquile vuole vincere e tornare subito in Serie C, da cui era appena scesa dopo aver vinto la Serie D con Salvatore Iacolino: la chiamata parte, Iac torna e… riparte da dove aveva lasciato: 19 risultati utili positivi consecutivi (11 vittorie, 8 pareggi), divario ricucito e ribaltato (+3 alla fine della striscia di risultati utili), una sconfitta contro il Gozzano e la vetta condivisa per una giornata con l’Inveruno, poi altri sei risultati utili (4 vittorie e 2 pari) e il campionato messo in tasca.

Le chiavi della rimonta, solidità e cinismo: 33 gol fatti, 18 subìti, 10 vittorie per 1-0 sulle 12 totali di misura.

Nemmeno una novità nella carriera di Iacolino: anche gli altri due titoli di Serie D vinti con il Cuneo (2010-2011, 2014-2015) li portò a casa partendo da subentrante.

Torniamo al presente. Non bisogna nascondersi: è dura. Ma non bisogna abbattersi: non è finita. Ci sono ancora 33 partite, 99 punti, tutti gli scontri diretti da giocare.

«Ora dobbiamo pensare partita dopo partita» è ciò che Basile, insieme alla fiducia in Iacolino, si aspetta dai giocatori; «Dare il massimo senza far diventare il risultato un’ossessione» è la richiesta del vicepresidente con delega alla parte tecnica; «Liberare la testa e divertirsi» l’invito del proprietario; «Arrendersi? Mai», il mantra che appartiene al tifoso.

Partita dopo partita, risultato dopo risultato, si può risalire. Il calendario mette subito la trappola… giusta: domenica c’è il Derthona. Sulla carta, una squadra da battere senza se e senza ma: dunque la classica partita in cui si ha solo da perdere. Ma il Varese riavrà il suo pubblico, affamato dopo due partite a porte chiuse: con il dodicesimo uomo si può vincere di forza per ritrovare (ancora) entusiasmo e fiducia. A metà settimana, mercoledì 4 ottobre, la Coppa Italia contro il Mantova: un perfetto banco di prova per chi sta giocando meno ma vuole ritagliarsi uno spazio importante e crede di avere le qualità per farlo. Poi, l’Oltrepovoghera, attualmente secondo con quattro vittorie e un pari: un test difficile, proprio come l’Inveruno; stavolta da superare.

Ancora un impegno abbordabile sulla carta, l’Arconatese in casa, poi le sfide verità, una dopo l’altra: Gozzano in Piemonte in infrasettimanale, Caronnese in casa domenica 22 ottobre.

Sei partite in tre settimane: non c’è nulla di meglio per reagire e uscire dalla crisi. Ma per farlo, bisogna volerlo.

Basile ci crede: «Abbiamo tutto per uscire da questo momento così difficile: con fiducia, ce la faremo»; il mister ha il totale appoggio della società; i tifosi non vedono l’ora di tornare allo stadio e spingere il loro Varese. Ora, tocca ai biancorossi.