Varese, sai continuare così?

A Montichiari la Openjobmetis sfida Brescia dopo il filotto di 3 vittorie consecutive

Cosa vuol dire “continuare così”? Vuol dire segnare come il terzo attacco della serie A, avere la miglior percentuale nel tiro da 2 punti dell’intero campionato, la terza miglior difesa, la seconda valutazione e perdere meno palloni di tutti gli altri. Sogni? No, realtà. Quella delle ultime tre partite della Openjobmetis Varese versione 2016/2017, tre vittorie ampiamente suffragate dalle cifre.

Nell’aprire un’altra domenica decisiva lungo il cammino salvezza biancorosso, si parta da quello che la squadra di Attilio Caja è riuscita a fare nella serie aperta che l’ha vista alzare le braccia contro Pistoia, Avellino e Pesaro. In queste tre gare Varese ha segnato 83,3 punti di media (solo Milano e Brindisi, nelle statistiche “reali”, quelle che tengono conto dell’intera stagione fin qui, fanno meglio), ha tirato da sotto con il 56,7% (nessuno meglio), ha subito 75 punti di media esatti (unicamente Trentino e Sassari davanti a lei),

ha totalizzato un complessivo 283 di valutazione (anche qui è solo l’Ea7 che sulle 22 partite ha fatto meglio) e infine ha perso solo 10,3 palloni di media (chi ne perde meno di tutti nelle statistiche stagionali è il prossimo avversario, Brescia, con 13,4). Ripetere questo andazzo contro la Leonessa (si gioca stasera alle 20.45) significherebbe molto probabilmente accarezzare il sogno di un brillantissimo poker. In una giornata – poi – in cui Cremona è costretta a far visita a Milano e Pesaro riceverà una Reggio Emilia ferita, muovere ancora la classifica con i due punti varrebbe forse uno slancio decisivo verso la tranquillità.

Insomma, l’operazione Montichiari – cui prenderanno parte diversi tifosi (tra Arditi, Consorzio e Basket Siamo Noi) – parte come un sogno da realizzare e come un torto da riparare. Ancora brucia quel 68-74 del 19 novembre scorso con cui la formazione di Andrea Diana espugnò Masnago, gettando nel baratro gli opachi uomini di Paolo Moretti (il miglior marcatore per Varese all’andata fu il tagliato Melvin Johnson, con 12 punti) e dando un segnale netto nel materializzare il destino di entrambe le contendenti. Di acqua sotto i ponti ne è passata, anche sotto il profilo di quella forma fisica che quattro mesi fa risultava un handicap ad ogni allacciata di scarpe: oggi la stessa pare un valore aggiunto per i pretoriani dell’Artiglio, insieme a quella maggior consapevolezza che solo i successi sanno regalare.

Dalla parte opposta del campo parrebbe invece presentarsi una Brescia in condizioni non strepitose. Al di là delle due sconfitte consecutive, subite a Capo d’Orlando e contro Brindisi, che hanno rallentato la corsa playoff (la Leonessa oggi è 10° a quota 20, due punti in meno dell’ottavo posto), il bollettino medico informa dell’assenza certa di Michele Vitali e delle cattive condizioni fisiche di Bushati, Burns e Moore, che hanno saltato diversi allenamenti durante la settimana. Tutto facile, quindi? Per nulla, anzi: il mix tra l’esigenza di vincere dopo due stop e la voglia di mettere a segno un colpo con l’organico contato può rivelarsi esplosivo nell’orgoglio di Moss e compagni. Che di loro sono già forti e ben allenati.

Alla vigilia Attilio Caja ha parlato di tre punte. Sono Luca Vitali (8 punti di media ma 7,3 assist…), l’ex Siena e Milano sopra citato (10,2 punti, 5,1 rimbalzi e la solita difesa appiccicosa: probabile venga messo alternativamente sulle piste di Johnson e Maynor) e il miglior marcatore del campionato Marcus Landry (20 punti di media, 53% da 2, 38,7% da 3), un campionario di talento offensivo che può diventare incontrollabile. Il contorno è nelle mani della guardia Moore (13,1 punti e il 42,1% da 3), del centro Berggren (7,4 punti e 5,5 rimbalzi) e della svolta del girone d’andata bresciano, Chris Burns (11,5 punti e 6,5 rimbalzi), che al PalA2A ne infilò 18, tutti decisivi.

Metteteci la match-up di Diana e il piatto è pronto: trattasi di pietanza potenzialmente molto indigesta. Cara Varese, serve “continuare così”. Ma serve anche un’impresa.