«Varesina, ti volevo da tanto tempo… Con te troverò la tranquillità che cerco»

Marco Giovio si racconta, lanciando anche una frecciata al suo ex Varese: «Mi mancano degli stipendi...»

Marco Giovio è stato uno dei grandi colpi della Varesina, arrivato da Varese – e dal Varese – dopo un anno nel quale le critiche non l’hanno risparmiato.

Critiche che non hanno scalfito il suo essere talento e tranquillità, caratteristica che permea l’ambiente rossoblù del quale lui si è innamorato. E così, un anno dopo i primi contatti con le fenici, eccolo a Venegono Superiore, eccolo con il 10 rossoblù sulle spalle ed eccolo pronto a portare la sua nuova squadra il più in alto possibile, con impegno, sudore e anche del sano divertimento.

Bene, mi sento pronto e carico per iniziare. Ho messo alle spalle i problemi al tendine e le noie delle vesciche, quindi fisicamente sono a posto. Mentalmente? Pure; sono felice di essere alla Varesina perché ho trovato un ambiente sereno e la giusta tranquillità per far bene.

Parto col dire che il bilancio è positivo. Abbiamo fatto un ottimo ritiro, lavorando tanto e unendoci come gruppo. Personalmente sono molto soddisfatto e spero che durante la stagione i frutti di quanto fatto possano essere raccolti prima o poi.

Era un mio desiderio. Conoscevo la società, il posto, le persone e il tipo di ambiente che avrei trovato, anche perché lo scorso anno tra maggio e giugno c’erano stati dei contatti; il direttore generale Di Caro mi voleva portare qui, ma poi l’operazione non si è concretizzata. Quindi da quel momento ho capito che prima o poi sarei arrivato a vestire questa maglia.


Se mi hanno criticato è perché avranno avuto un motivo, quindi io lo accetto e sfrutto le critiche per migliorarmi. Solo così puoi crescere in questo mondo. Per quel che mi riguarda ho sempre dato tutto e nonostante gli infortuni che mi hanno limitato non mi sono mai tirato indietro, dando il massimo di me stesso quando sono stato chiamato in causa.

Le persone false. Io odio la falsità, la considero un male del calcio, ma quando frequenti o lavori in questo ambiente percepisci quanta ce ne sia. Meno male che poi puoi scendere in campo e giocare.

Vedendo girone e calendario che campionato si aspetta?

Credo che sarà un campionato difficile, ma equilibrato. Ci sono tante squadre che si sono attrezzate per vincere come Varese, Como, Chieri, Caronnese e Gozzano. Noi dobbiamo pensare partita per partita, cercando di ottenere la salvezza il prima possibile; poi penseremo a divertirci e a toglierci delle soddisfazioni. Il momento più duro? Riprendo le parole del nostro mister: penso che saranno le ultime due di andata, contro Como e Varese. Ma come per ogni match sarà il campo a deciderne l’esito.

Sarà una grande partita nella quale si affronteranno delle squadre la cui rivalità è molto sentita da ambo le parti. Spero che non succeda niente a livello extra calcistico, ma credo che il problema non sussisterà: secondo me vieteranno le trasferte.


No, nessuno. Però mi sento ancora con Piraccini, Becchio e Viscomi – andati via tutti dal Franco Ossola -perché stiamo aspettando il pagamento degli stipendi arretrati.


Lui è un’ottima persona, un bravissimo ragazzo. Abbiamo condiviso la stanza a Carpineti e lui mi ha anche ospitato a casa sua quando abbiamo fatto le doppie sedute di allenamento. Quindi il rapporto non può che essere molto bello.


Daremo il massimo in ogni partita, non facendo mai mancare impegno, fatica e sacrificio. Sudare la maglia; sarà questo il nostro filo conduttore.