Vietato tradire i tifosi. Il Varese è loro

Nessuno pretende sogni, ma tutti pretendono di poter ancora sognare: conta solo il bene di questi colori

Qualunque cosa pensiate di fare, qualunque cosa decidiate, qualunque cosa accada, non dimenticatevi di una cosa, l’unica che conta: il Varese è di tutti, e quindi non è di nessuno. Il Varese è dei suoi tifosi. Non c’è io e non c’è mio, non c’è tu e non c’è tuo: ci sono solo loro. Il Varese è dei “guardiani del Franco Ossola”, che ogni giorno si trovano sugli spalti per studiare la tattica, esaminare i giocatori,

rivelare la verità assoluta all’allenatore di turno, azzuffarsi su cosa sia necessario fare nella partita di domenica e poi si salutano con un sorriso per ritrovarsi il giorno dopo, ancora una volta come sempre (anni/lustri/decenni/ventenni). Il Varese è di chi parte alle 9.50 per la trasferta e pranza con l’imbuto in osteria per arrivare puntuale al fischio d’inizio, e di chi parte alle 12 per la trasferta e pranza con l’imbuto in macchina per arrivare puntuale al fischio d’inizio. Il Varese è di chi sale sul bus di Passione biancorossa e su quello della Curva Nord, per seguire la partita seduto in tribuna o in piedi sotto l’acqua nel settore ospiti. Il Varese è di chi scatta foto, gestisce pagine Facebook, racconta storie, protagonisti e novità, per professione e/o piacere, sempre e solo a tinte biancorosse. Il Varese è di chi lavora per lui (e deve essere ringraziato onorando gli impegni presi), di chi si abbona e di chi paga il biglietto singolo, di chi sta in tribuna e nei distinti, di chi dà il suo contributo in base alle sue disponibilità. Il Varese è dei bimbi della Scuola Calcio (e dei loro mister), che vogliono crescere e divertirsi sognando gli applausi del Franco Ossola. Il Varese è di chi gioca per lui perché è il Varese e non una qualunque altra squadra. Il Varese è di chi lo segue da lontano, perché la vita lo ha portato momentaneamente lontano da qui ma l’amore lo riporterà ancora qui. Nessuno pretende sogni, ma tutti pretendono di poter sognare. Nessuno vi ha obbligato a assumervi gli oneri, ma tutti vi hanno concesso di prendervi gli onori. Pensate al bene del Varese, poi decidete cosa fare ricordandovi una sola cosa: vietato tradire i tifosi. Il Varese è loro. E di nessun altro.