Vincere per un applauso. «I motivi sono tanti»

Coach Attilio Caja presenta la sfida contro Cremona

Chi ha detto che Varese-Cremona sia una partita inutile per i biancorossi? Pronti via, nella consueta conferenza stampa del venerdì, Attilio Caja sciorina tre motivi che renderanno lo scontro della penultima giornata di campionato un appuntamento da non perdere e soprattutto da non fallire.

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Con la classifica che nega ogni ulteriore traguardo sportivo alla Openjobmetis, ci sono i sentimenti a guidare l’ambizione al cospetto di una Vanoli alla ricerca di disperati punti salvezza: «Ci teniamo a vincere per tante ragioni – esordisce il coach – La prima riguarda Cavaliero: quando ha salutato i compagni, martedì, Daniele ha chiesto ai ragazzi di dedicargli un’eventuale vittoria domenica. È stata una richiesta espressa che noi tutti vogliamo onorare. La seconda ha il nome di Massimo Bulleri: quella contro Cremona sarà

la sua ultima partita a Masnago e spero che il pubblico possa tributare a lui un grande ringraziamento per quello che ha fatto. La terza concerne invece tutti noi. Io mi auguro che molti giocatori di questo gruppo possano rimanere qui anche l’anno prossimo, ma è un desiderio che oggi come oggi non possiamo sapere se si avvererà. Quindi sarebbe bello che tutti i miei ragazzi possano ricevere una dimostrazione di affetto dai tifosi che li ammireranno per l’ultima volta in stagione».

Per queste ragioni il coach si aspetta «una partita ben giocata dai miei, una gara disputata con lo stesso spirito che ha contraddistinto gli ultimi tre mesi. Voglio concentrarmi solo sulla mia squadra in questo momento, dando il giusto merito a un gruppo che sta continuando a fare ottime cose in allenamento, come se nulla fosse cambiato o ci fosse ancora in palio qualcosa. Questo comporta da una parte la soddisfazione che provo nel lavorare ogni giorno con loro, dall’altra il rammarico che il campionato stia per finire».

Sembra passato un secolo da quel 2 gennaio 2017, il giorno in cui Varese fece conoscenza diretta con i miasmi dell’inferno. Al PalaRadi Maynor e compagni, ereditati dall’Artiglio neanche dieci giorni prima, con un secondo tempo disastroso caddero sotto i colpi di Thomas e Holloway, facendosi trascinare dalla Vanoli sul fondo della classifica e facendo ipotizzare a tutti un futuro di lacrime e sangue. Oggi quella stessa Varese, resuscitata dagli inferi, è diventata arbitro della paura che ancora attanaglia la squadra di Lepore e la Consultinvest Pesaro, condizione che sottolinea una volta di più la bontà della “redenzione” biancorossa.

E pensare che quello di domani avrebbe potuto essere un match senza ritorno anche per la Openjobmetis: «Invece noi ci siamo portati avanti col lavoro – commenta Caja – Siamo felici e abbiamo tagliato anche diversi record (le sei vittorie consecutive da ultima in classifica e il derby contro Cantù vinto in trasferta dopo 10 anni ndr): quanto fatto dai miei giocatori è già da 10, spero che ora possa arrivare anche la lode».

La partenza di Cavaliero apre nuovi spazi per Aleksa Avramovic in questo finale di stagione: «Ma non pensate che le prossime due partite siano un esame per lui – ammonisce in conclusione l’allenatore pavese – “Avra” mi sta facendo vedere ottime cose in allenamento, è migliorato molto, è sempre stato ben disposto e penso che farà la sua parte. Se ha giocato poco finora è perchè un allenatore è chiamato a fare delle scelte, delle quali poi si prende anche la responsabilità: io le ho fatte, come sempre nella mia carriera, ma il loro esito nulla ha tolto alle qualità di Aleksa Avramovic».