Da Khartoum a Bonn fino a Belém: il dottore porta il mondo in corsia

Simone Tunesi ha fatto esperienze in Sudan, Germania e in Brasile. E si è laureato. «Grazie all’ateneo e al Sism ho visto sistemi sanitari diversissimi: sono cresciuto»

– Tanta pratica svolta in ospedali differenti: dal super efficiente sistema tedesco a quello brasiliano, che mette in campo conoscenze mediche trasversali per sopperire alle mancanze di tecnologie e risorse. sintetizza così la sua esperienza di tirocinio all’estero: un tris consumatosi in un paio di anni che gli ha permesso di vivere in corsia a Khartoum, in Sudan, a Bonn in Germania e a Belém in Brasile.
Adesso che Simone ha portato a casa la sua laurea, un paio di mesi fa, davanti a lui ci sono le ore di tirocinio necessarie ad accedere all’esame di Stato per poi pensare alla specializzazione. Il suo campo di interesse non è difficile da identificare quando parla di quello che ha fatto sul campo: tutto, infatti, ha ruotato attorno al tema delle malattie infettive e tropicali.

«Nel corso del secondo triennio di studi – racconta Simone – sono riuscito a fare tre esperienze di studio all’estero grazie al Sism, la principale associazione di studenti di medicina in Italia che ha una sede locale anche a Varese».
I progetti a cui ha partecipato sono stati, dal 2012 ad oggi, tre e ciascuno ha avuto la durata di un mese. «In Sudan – spiega Simone – ho partecipato a Step ossia Sudan Tropical Exchange Project.

In pratica si è trattato di un corso teorico e pratico di medicina tropicale presso l’università di Khartoum». La città è al centro di un’area metropolitana che conta cinque milioni di abitanti.
«Questa è stata la mia prima esperienza all’estero – racconta il neo laureato – e l’ho condivisa con un gran numero di studenti italiani e olandesi. Mi ha lasciato vivissimi ricordi: giornate di studio si susseguivano a giornate di convivialità con gli altri studenti, locali od occidentali, oppure ad attività pratiche in molti centri e perfino la partecipazione a attività sanitarie da campo in aree rurali del paese».

Simone Tunesi nelle sabbie del Sudan

Simone Tunesi nelle sabbie del Sudan

Per le altre due destinazioni Simone ha partecipato a un progetto denominato Clerkship, una campagna scambi internazionale che permette ogni anno alla sede varesina di inviare 20 studenti locali e accoglierne altrettanti provenienti dai più disparati Paesi del mondo. «Grazie a questo progetto – spiega – ho potuto frequentare un reparto internistico e infettivologico a Bonn, in Germania, e un reparto di malattie infettive e medicina tropicale a Belém, nel nord del Brasile».
E anche in questo caso il periodo trascorso all’estero ha lasciato il segno. «Sono state due esperienze lontane tra loro, che mi hanno messo di fronte a due sistemi sanitari diversissimi: il primo, molto simile al nostro, ma con un’organizzazione delle attività e una ripartizione dei compiti molto diversa, e il secondo, un sistema con molta meno tecnologia e risorse, ma con personale sanitario molto più trasversale di quello europeo e capace di spaziare nella pratica clinica tra le più diverse branche della medicina».

Un’esperienza che sicuramente ha avuto un grande peso a livello formativo e non solo. «Complessivamente questi tre diversi tirocini hanno contribuito molto alla mia formazione: oltre a mostrarmi realtà diverse dalla nostra, mi hanno permesso di svolgere molta più pratica di quella che avrei potuto fare qui».
Da non sottovalutare, poi, tutto quello che si porta dietro andare in altri Paesi per studio «Dalla possibilità di vedere altre nazioni – conclude Simone – alle amicizie che si fanno durante la permanenza, in particolare con gli studenti locali, presso cui talvolta si alloggia. Non si tratta solo di effettuare un tirocinio, si tratta di vivere all’estero».