Valentina, il bolide delle nevi Una studentessa da 231 all’ora

Ha 24 anni, è al terzo anno di Scienze Motorie, ed è campionessa di velocità. Sugli sci non conosce paura, «e i miei studi aiutano a sperimentare in pista»

Quando si scende sugli sci a 231 chilometri orari non si ha neppure il tempo di pensare a cosa si prova: nella testa c’è spazio solo per la concentrazione, le sensazioni non hanno spazio e forse anche il respiro si ferma.
«È adrenalina pura»: così racconta , 24 anni di Verbania, studentessa al terzo anno del corso di laurea in Scienze Motorie a Saronno e campionessa mondiale di sci di velocità.
«Sono arrivata a questo traguardo –

racconta –dopo tanti anni di gare di sci alpino e dopo aver fatto parte della nazionale di sci lanciato. Poi ho provato a cimentarmi in questa disciplina quattro anni, fa fino ad approdare nella categoria denominata speed one».
Si tratta della categoria “regina” della velocità, lo sport non motorizzato in assoluto più veloce al mondo.
Quello in cui, come nella Formula Uno, si sperimentano le prestazioni tecniche di materiali all’avanguardia. Ed è qui che Valentina ha dato il meglio nell’ultima stagione.

Per lei il mese scorso sono arrivati due traguardi consecutivi: il 2 marzo nel principato di Andorra ha vinto l’oro ai mondiali di sci di velocità e il 21 marzo ha vinto la Coppa del mondo di speed ski in Svezia, soffiando il podio alla svedese .
Ma il suo record personale di velocità è di 231,809 chilometri orari, stabilito quest’anno a Vars, in Francia.
«La grande difficoltà per me è quella di potermi allenare sulle piste giuste – racconta – In Italia non abbiamo tracciati specifici come invece ci sono ad esempio in Francia. Di solito vado a Cervinia, dove però riesco a raggiungere solo i 140 chilometri orari su piste che però sono quelle comuni». Il resto lo si fa con la preparazione atletica che deve essere costante. Alla quale si aggiunge anche una buona dose di sperimentazione. «Questo non è uno sport molto diffuso – dice Valentina – e con il mio preparatore atletico devo dire che sperimentiamo anche molto. Riprodurre in palestra le condizioni di sforzo fisico e sollecitazioni dovute alla velocità non è per nulla semplice. Sicuramente ora i miei studi mi stanno aiutando in questo».
Studi che Valentina porta avanti con determinazione, nonostante allenamenti e gare. «Abitando a Verbania – racconta – devo anche viaggiare ogni giorno e questo mi sottrae tempo per lo studio e gli allenamenti, ma cerco di trovare un equilibrio anche se negli ultimi due anni lo sport mi ha davvero impegnata tantissimo».

La sua soluzione, al momento, fa leva su allenamenti più brevi, ma molto intensi e sui sacrifici che ogni sportivo mette sul piatto in fatto di serate libere e divertimento con gli amici.
«Ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissata per quest’anno – racconta Valentina – Avrei voluto migliorare ancora la velocità, ma le condizioni della pista non me l’hanno permesso. Direi che è stato un anno da incorniciare visto che ho vinto tutto».
Un palmares che neppure lei – ammette – si sarebbe aspettata fino a qualche anno fa e che tantomeno poteva immaginare il papà che, a due anni e mezzo, la mise per la prima volta sugli sci.
«La mia famiglia – racconta – mi ha sempre incoraggiata: anche i miei genitori, anche se non sono dei campioni, sono sportivi e io ho sempre voluto imitare mio fratello maggiore anche sugli sci».
Sicuramente c’è un dato di fatto che non va trascurato. «Lontana dalla neve – ammette Valentina – io più di tanto non riesco a stare».