A Bergamo la prima volta di Jungels. Nibali in crescita: scatto sul pavè

Oggi l’ultima giornata di riposo per la corsa: domani si sale due volte lo Stelvio

Sul traguardo di Bergamo, lo storico traguardo di via Roma che solitamente ospita il Lombardia, è il lussemburghese Bob Jungels a togliersi una grandissima soddisfazione e a trionfare per la prima volta in carriera al Giro d’Italia.

Nella volata di gruppo che raccoglie il gruppo dei migliori, Jungels è bravo a mettersi alle spalle Nairo Quintana e Thibaut Pinot. L’olandese Tom Dumoulin resta in maglia rosa e cede ai due avversari, Quintana e Pinot, giusto i secondi dell’abbuono del traguardo. Il Giro ieri ha voluto omaggiare, dopo il pellegrinaggio di sabato sui luoghi di due campioni come Coppi e Pantani, un altro grande pilastro della sua storia, ovvero Felice Gimondi. Il traguardo di Bergamo ha voluto salutare un grandissimo corridore che,

prima di Marco Pantani, fu anche l’ultimo italiano prima di un digiuno di trent’anni ad imporsi al Tour de France. Vincenzo Nibali, dopo le grandi difficoltà incontrate tra Oropa e Blockhaus, ha provato un attacco sullo strappo in pavè di Bergamo Alta, riuscendo a staccare di ruota i suoi diretti avversari giusto per qualche centinaio di metri prima di essere riassorbito. Comunque un primo attacco all’arma bianca per lo Squalo, che da qui a Milano dovrà senz’altro dare del filo da torcere e provarle tutte per centrare il tris al Giro.

La giornata di ieri ha però fatto registrare una brutta notizia in casa Astana: si è ritirato Tanel Kangert, caduto nel finale dopo un tremendo scontro con uno spartitraffico mal segnalato. L’uomo di classifica, che ha preso l’eredità del povero Michele Scarponi e dell’infortunato Fabio Aru, ha dovuto alzare bandiera bianca abbandonando il Giro, che lo vedeva tra i migliori dieci della classifica generale.

Oggi il Giro si prende la terza pausa, ed ultima, di questa edizione del centenario: domani la corsa riprenderà da Rovetta, nel bergamasco, per la tappa regina di quest’anno. I corridori affronteranno due volte lo Stelvio, una volta dal versante italiano ed una da quello svizzero (Umbrailpass) ed il Mortirolo: oltre cinquanta chilometri di salita per concludere poi la tappa a Bormio. Vedremo di sicuro degli attacchi alla maglia rosa Tom Dumoulin, che dopo la grande prova di forza di Oropa dovrà difendersi dagli attacchi di tutti gli uomini di classifica, che già ieri a Bergamo – Nibali e Jungels nello specifico – hanno provato a saggiare la resistenza dell’olandese volante.