Blocca l’ospedale e picchia i vigili. Denunciato extracomunitario

L’episodio risale a mercoledì : l’uomo prima ha fermato le ambulanze, poi ha dato in escandescenza

Blocca l’accesso delle ambulanze al Pronto soccorso e dà in escandescenze quando gli agenti della polizia locale provano a farlo sloggiare: extracomunitario esagitato manda al pronto soccorso quattro vigili. Il sindacato Adl denuncia: «La Polizia locale di Busto ha strutture, mezzi e strumenti non adatti per svolgere questo tipo di servizi».

L’episodio “incriminato” risale a mercoledì pomeriggio. Una pattuglia della Polizia locale era di passaggio davanti all’ingresso dell’Ospedale di via Arnaldo da Brescia, per rilevare un incidente in zona, quando ha notato un po’ di movimento nel cortile davanti al Pronto soccorso. Un uomo, di origine extracomunitaria, stava bloccando il passaggio destinato alle ambulanze per l’accesso al Pronto soccorso dell’ospedale, provocando le rimostranze degli operatori sanitari presenti. Gli agenti si sono fermati, con l’obiettivo di provare a calmare il soggetto, ma hanno ricevuto come risposta insulti e spintoni (tra cui, a quanto riferito dai presenti, anche frasi ingiuriose come «Italiani di m…»), tanto da essere costretti a chiamare un’altra pattuglia di supporto. Intervenendo in quattro, seppur a fatica, gli agenti sono riusciti a fermare l’uomo e a portarlo al comando in manette.

Qui, ancora, ha iniziato a dare in escandescenze contro gli agenti. Il risultato è che i quattro vigili intervenuti hanno subito contusioni: prognosi che variano da uno a sette giorni. Dell’episodio è stata informata la magistratura, come da prassi, come spiega il Comandante della Polizia locale: l’esagitato è stato denunciato a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e interruzione di pubblico servizio.

Riesplode la polemica sulla sicurezza degli agenti in servizio. «In queste situazioni, viste le condizioni in cui operano gli agenti di Polizia locale – fa notare, sindacalista di Adl – dovrebbero intervenire le altre forze di pubblica sicurezza. Scriveremo una lettera ufficiale per denunciare tutti i problemi del Comando». Adl solleva da tempo varie obiezioni, a partire da quella a proposito della struttura dei Molini Marzoli, «non idonea» per varie ragioni, a partire dalla mancanza di una camera di sicurezza: «I

soggetti fermati vengono messi in un ufficio dove possono spaccare tutto». E ancora, si chiede all’amministrazione di prevedere «corsi di difesa personale per gli agenti», ma anche «mezzi idonei alla difesa personale». Altro tema già più volte dibattuto: come spiega Sartorato, «la pistola non serve a niente perché non si può rispondere ad uno spintone sparando. Perlomeno lo spray balistico, che colpisce la persona da fermare, potrebbe essere fornito in dotazione».