Borsano ha voglia di “secessione”: «A Busto neanche morti. Davvero»

Inceneritore e cimitero al collasso: il quartiere alza la voce. E prepara la protesta

Inceneritore e cimiteri, la rivolta di Borsano che non vuole essere condannata a periferia dimenticata: «A Busto Arsizio? Neanche morti». Dalle critiche alle politiche dell’amministrazione comunale ad una vera e propria battaglia identitaria per il quartiere che fu Comune autonomo: l’uno-due tra la consapevolezza che il sindaco non vuole chiudere l’inceneritore Accam neanche nel 2021 e lo stop, nell’ultima variazione di assestamento di bilancio, ai finanziamenti per l’ampliamento del cimitero, è «la goccia che ha fatto traboccare il vaso» del comitato spontaneo di Borsano.

Parola del portavoce , che dopo l’estate prevede anche di arrivare alle manifestazioni di protesta «per difendere l’identità della nostra comunità». Che tra il comitato e la nuova amministrazione ci fossero divergenze di vedute lo si era capito da tempo, a partire dai ripetuti siparietti a margine delle assemblee Accam tra il sindaco che spinge per la continuità dell’inceneritore oltre la “data di scadenza” del 2021 e i borsanesi che invocano la chiusura senza se e senza ma dei forni.

Le parole sentite nell’ultimo consiglio comunale però hanno provocato la sollevazione di Landoni & C., soprattutto quando, in risposta alla consigliera grillina che chiedeva soluzioni per il cimitero di Borsano ormai saturo, Antonelli ha suggerito di seppellire i cari a Busto. «A Borsano il signor sindaco non può pensare di portare la spazzatura, l’inquinamento e le malattie – tuona Landoni – togliendoci anche i diritti affettivi che identificano la nostra comunità, dovendo oltre al dolore anche tribulare per avere un posto al cimitero come sta avvenendo in questi giorni». Il portavoce del comitato è chiaro: «I morti Borsanesi non andranno a Busto. Noi siamo Borsanesi, abbiamo la nostra identità e non vogliamo assolutamente neanche da morti finire a Busto».

Dopo che è sfumato il faccia a faccia con l’assessore alle opere pubbliche , Borsano si respira aria di rivolta. Chissà se qualcuno rispolvererà propositi di secessione, come già a Sacconago per le controverse modifiche ai sensi unici? «Richiediamo l’ampliamento del cimitero di Borsano come già approvato nel piano triennale delle opere prima della variante – sottolinea Adriano Landoni, riferendosi al recente sblocco di un contenzioso giudiziario che fino allo scorso anno aveva frenato il progetto di ampliamento del camposanto di quartiere –

per difendere i nostri valori e per le generazioni future, considerando anche gli aumenti pazzeschi ai rinnovi delle concessioni cimiteriali, se non riusciamo con il dialogo siamo disposti a tornare a fare manifestazioni e ci batteremo contro chi vede Borsano una periferia dove portare solo inquinamento e malattie per guadagni finanziari, visto che da qui al 2021, per la locazione dell’impianto di incenerimento sui terreni di Borsano, il Comune di Busto percepirà un milione e 750 mila euro, mentre chi vive attorno all’Accam rischia venti casi in più all’anno di ricoveri in ospedale per patologie cardiovascolari».