Cappuccio, brioche e truffa. Presa la coppia “dei 100 euro”

Un 60enne e un 45enne ai domiciliari. Sorpresi a Belluno

Truffatori di negozi bustesi in azione in mezzo Nord Italia smascherati dai carabinieri: nelle ultime ore, infatti, sono stati arrestati per la “truffa del resto” due uomini residenti a Busto Arsizio, un uomo di 60 anni e il complice di 45 anni. Entrambi disoccupati, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
Sarebbero loro i responsabili di diversi episodi di truffe: il più anziano dei due ne avrebbe messe a segno alcune addirittura alla fine degli Anni 70. I due uomini devono rispondere di truffa aggravata.

Il meccanismo è stato ricostruito dai carabinieri di Busto Arsizio: il più giovane dei due, entrando negli esercizi commerciali presi di mira, si dirigeva verso la toilette, mentre l’altro rivolgendosi alla dipendente di turno chiedeva di servirgli un caffè e una brioche. Dopo aver consumato la colazione, la truffa entrava nel vivo: il truffatore saldava il conto pagando con una banconota da 50 euro. Poi il sessantenne, prima di ricevere i 48 euro di resto, mostrava all’inserviente delle banconote di piccolo taglio che, sommate al resto che ancora era tra le mani della giovane barista, raggiungeva complessivamente i cento euro. A quel punto chiedeva di ricevere in cambio una banconota da cento euro.

I malcapitati dipendenti, in confusione totale e magari nella ressa delle ore di punta, nella maggior parte dei casi, prelevavano la banconota da 100 euro, lasciando in cassa il resto di 48 euro che aveva sempre avuto in mano, consegnando quindi la banconota da 100 euro al cliente-truffatore. Che, nel frattempo, si era già intascato le banconote di piccolo taglio che aveva mostrato in precedenza.

E qui entrava in scena il complice che, uscito dal bagno, distraeva la commessa, chiedendo per esempio informazioni sul menù del giorno, in modo tale da confonderle ancora di più le idee e non farla rendere conto del raggiro appena consumatosi. Poi si dileguavano. Una tecnica con la quale agito per l’ultima volta lo scorso 1 dicembre, prima di essere individuati dai carabinieri.

Dopo l’arresto era stata disposta la misura dell’obbligo di soggiorno a Busto Arsizio, in attesa che i carabinieri avessero raccolto elementi per chiudere le indagini sui numerosi episodi in tutto il Nord Italia. Nonostante la misura restrittiva, i due hanno però continuato a delinquere, tanto da essere sorpresi per l’ennesima volta in provincia di Belluno. I carabinieri di Busto hanno dunque richiesto e ottenuto per entrambi un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gup del tribunale di Busto Arsizio.