Caro tombe. Da 10 mila euro a 160 mila in soli 10 anni

Il caso limite raccontato da un imprenditore. L’ex sindaco Farioli: «Impegno a rivedere le tariffe»

Caro-tombe, i cittadini non rinnovano. Il caso limite, la concessione per una cappella da rinnovare: da 10200 euro a 160mila euro nel giro di pochi anni. Dopo l’annunciata retromarcia del sindaco Emanuele Antonelli, si muove l’ex sindaco Gigi Farioli: «Raccoglierò proposte per far sì che entro l’estate regolamento e tariffe possano essere rivisti».

Il caso più eclatante lo rivela un imprenditore bustocco, che nei giorni scorsi è stato all’ufficio cimiteri per rinnovare la concessione della cappella di famiglia, la cui costruzione è risalente agli anni ‘50, al cimitero principale. «Quando, qualche anno fa, vennero a mancare i miei genitori, la concessione non era ancora scaduta – racconta l’imprenditore – ma ci dissero che il rinnovo trentennale sarebbe venuto a costare 10200 euro. Ora, dopo aver scoperto che la concessione è scaduta, senza che il Comune ci avvisasse in alcun modo, la somma che ci è stata chiesta per il rinnovo per 99 anni è di circa 160mila euro. Uno sproposito».

Condizioni che, anche per principio, appaiono inaccettabili. E infatti sono molti i cittadini e le famiglie che, di fronte ad aumenti così forti dei rinnovi delle concessioni per le tombe e per i loculi, preferiscono optare per la cremazione delle salme, abbandonando così gli spazi detenuti. Una circostanza che rischia di avere un impatto notevole sulle casse comunali, visto che i mancati rinnovi produrranno prevedibili “buchi” nel bilancio, negli introiti attesi dalle concessioni cimiteriali. Ecco perché l’amministrazione ha già innestato la retromarcia, annunciando la volontà di rivedere complessivamente la griglia tariffaria stabilita nel bilancio preventivo. Per l’ex sindaco Gigi Farioli, che l’altroieri ha avuto un faccia a faccia con Antonelli anche sulla questione del caro-tombe, «l’impegno assunto anche pubblicamente» dal suo successore «a rivedere regolamento e tariffe è un gesto non di debolezza, ma di consapevole forza e onestà intellettuale».

Perché di fronte alle «legittime, giustificate, comprensibili e da me personalmente condivise, preoccupazioni e proteste di famiglie, cittadine, cittadini e anche operatori del settore» Farioli ammette di stare dalla parte di «chi predilige contribuire a trovare soluzioni e proposte» piuttosto che da quella di «chi preferisce fomentare l’ira e la rabbia, credendo di trarne profitto elettorale». E allora l’ex sindaco s’impegna in prima persona a raccogliere e fornire «contributi, anche sotto forma di proposte, per far sì che entro l’estate, l’intelligente impegno di sindaco e giunta si possa tradurre in atti e varianti, anche al fine di meglio coordinare gli uffici amministrativi ed operativi e consentire un lavoro quotidiano sereno nella certezza del diritto e delle interpretazioni regolamentari».