Carta d’identità solo prenotando via email: «Quindi devo comprarmi un pc apposta?»

La denuncia di un cittadino di Busto Arsizio: «Unico modo di accedere all’Anagrafe il sabato»

– «Devo comprarmi il computer solo per poter rifare la carta d’identità?». È quello che ha chiesto il signor Mario, un cittadino bustocco che si è rivolto allo sportello del movimento La Voce della Città di dopo aver provato, invano, a farsi rilasciare il documento d’identità in formato “card” in via Fratelli d’Italia.

«Mi sono recato all’Anagrafe sabato mattina, insieme a mio fratello – racconta il signor Mario – mi hanno “rimbalzato”, dicendomi che al sabato si può accedere allo sportello per il rilascio delle carte d’identità solo con prenotazione via e-mail. Ho chiesto di poter prenotare lì sul posto, oppure telefonicamente, ma non si può. Ma io non ho un’email e non ho nemmeno un computer: dovrei forse comprarmelo, o farmelo prestare, solamente per poter prenotare via email un servizio essenziale e indispensabile come quello per il rilascio del documento d’identità?».

La regola è chiara: “al sabato la carta d’identità elettronica si rilascia solo su appuntamento”, prenotabile appunto via email. «Ma l’unica alternativa, per chi non può prenotare via email – protesta il cittadino – è presentarsi un giorno qualsiasi della settimana e perdere mezza giornata di lavoro in coda per poter fare la pratica. Non credo che sia giusto, anche perché immagino che su 83 mila abitanti saremo in molti a non avere a disposizione un computer con una connessione ad internet».

Per il presidente del movimento La Voce della Città Audio Porfidio si tratta dell’«ennesimo caso di burocrazia che non guarda in faccia alle esigenze concrete e spicciole delle persone». Nel caso specifico, per Porfidio, «basterebbe abilitare gli sportelli al rilascio delle prenotazioni anche telefonicamente o di persona, senza dover ricorrere all’email. Invece di semplificare la vita dei cittadini la si complica inutilmente: e adesso addirittura all’Anagrafe parlano di chiudere un giorno durante la settimana. Ennesimo segnale di confusione e di distanza dalla realtà da parte di chi governa la città».