Caso Lega a Busto, si va verso la linea dura. Non è il momento di faide interne

L’imminente appuntamento con il referendum è troppo delicato per potersi permettere di perdere tempo

– Caso-Lega, si va verso la linea dura: la segreteria nazionale ordina lo stop immediato ad ogni faida interna. Troppo delicata la fase referendaria, tanto più con la “tegola” del blocco dei conti correnti, per poter tollerare che la sezione della sesta città della Lombardia possa continuare la guerra interna.

Le decisioni verranno prese formalmente nei prossimi giorni nelle sedi opportune, ma tra giovedì e ieri, quando il gotha leghista si è radunato a Pontida, il “caso Busto Arsizio” è stato inevitabilmente al centro delle discussioni, sia a livello provinciale che regionale. La situazione, alla luce del clamoroso azzeramento di tutti i conti corrente delle sezioni locali in seguito alla sentenza del Tribunale di Genova contro Bossi e Belsito, ma anche alla vigilia di un appuntamento decisivo per la storia del movimento,

quale il referendum per l’autonomia della Lombardia, è troppo delicata per consentire che si perdano energie per risolvere i dissidi interni di una sezione così importante qual è quella di Busto Arsizio. Così dall’alto arriva una sorta di ordine di “coprifuoco”, per mettere fine alla faida tra le due fazioni che giovedì sera al congresso sono andate allo scontro finendo in perfetta parità. Troppo rischioso, secondo i vertici del Carroccio, tornare subito a congresso, con il rischio di rinfocolare di nuovo le tensioni. La posizione su cui si stanno orientando la segreteria provinciale e quella nazionale è di imporre la linea dura, per evitare dissidi in piena campagna referendaria.

Occorre marciare tutti uniti, come peraltro la segreteria provinciale aveva già chiesto da tempo invitando a trovare un candidato unitario per il post-commissariamento: probabilmente interverrà il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi in persona, spedendo in corso Italia un commissario, che avrà il compito di far lavorare la sezione sulla campagna elettorale per il referendum e di mettere fine a faide inutili, mentre al segretario provinciale Matteo Bianchi verrà presumibilmente delegato il compito di trattare con il sindaco Emanuele Antonelli di questioni amministrative, allontanando quindi ogni “tentazione” di far esplodere i dissidi interni della sezione nella maggioranza della prima città della provincia in cui la Lega è al governo.

A quel punto chi non lavora e pensa a fare sgambetti all’altra fazione sarà allontanato senza remore dal movimento. Insomma, la misura dei vertici è colma e la sezione bustocca rischia di finire di fatto “sotto tutela”.