Dai camion vela alle Api portafortuna. La campagna elettorale ingrana la marcia

Busto Verso il voto - Tra polemiche e rischio di multe prolificano in città le auto “elettorali”. Porfidio punzecchia il sindaco

– La campagna elettorale si fa con tutti i mezzi. Di trasporto. Tra polemiche e il rischio di multe. I voti si cercano anche su due, tre e quattro ruote. I due Tallarida, entrambi candidati con Forza Italia, ad esempio si sfidano anche a suon di “Apecar”.
, che sulla scheda dovrà essere votato come “Orazio”, ha sfoderato la sua “Ape” elettorale «portafortuna» che lo accompagna da diverse tornate elettorali, le ultime a sostegno di a Palazzo Gilardoni e diin Regione Lombardia.

Ma anche l’altra Tallarida, detta “Talla”, si è munita di “Ape” elettorale, insieme ad , con cui fa “abbinata” per le preferenze. E poi ci sono i “camion-vela” e le semplici automobili di candidati e amici, che riportano simboli e indicazioni di voto a go-go sulle fiancate e sui parabrezza posteriori. Bisogna stare attenti però, perché le indicazioni della Prefettura di Varese impongono che le auto “elettorali” possano essere utilizzate solo per farle circolare e non ferme su parcheggio pubblico. Chi sarà il primo a beccarsi una multa? Anche perché qualche multa per le vetrine elettorali non autorizzate sarebbe già stata staccata dagli agenti della Polizia locale. Nel ricco “parco mezzi” per la campagna elettorale, l’ultima arrivata è l’auto elettrica che il sindaco uscente , capolista di Forza Italia, ha noleggiato dalla compagnia Share n’Go per far girare il suo slogan “Farioli c’è” nel corso dell’ultima settimana di campagna elettorale. Il passaggio della “macchinina” in zona pedonale ha creato qualche scompiglio, soprattutto per la presenza di un logo del Comune sulla fiancata. «Un’auto con lo stemma del Comune non si può utilizzare per scopi pubblicitari elettorali – fa notare il candidato di Busto al Centro – un sindaco uscente dovrebbe dare l’esempio per primo, mentre nella sua coalizione la trasgressione delle regole è ormai all’ordine del giorno. Ma i cittadini non sono boccaloni». Dal canto suo, Farioli difende la sua scelta: «Non è un’auto del car sharing ma è stata noleggiata, anche con lo scopo di sensibilizzare sulla sostenibilità che è uno dei temi chiave della mia campagna elettorale. Se per qualcuno c’è ambiguità, cercherò di eliminarla coprendo il logo che richiama lo stemma comunale e scrivendo chiaramente le motivazioni della mia scelta». Ancor più sostenibile la scelta della senatrice , avvistata insieme alla presidente del “Movimento X Busto” in sella ad una bici addobbata con dei palloncini.