Documenti ai profughi. Vicino il “no”

Due temi incendiari a Busto Arsizio: per il sindaco Antonelli ci sono sul tavolo la vicenda dei profughi di via dei Mille e la fumosa questione Accam

– Carte d’identità ai profughi, Palazzo Gilardoni orientato a dire no: stamattina il vertice tra il sindaco e il responsabile del centro di via dei Mille . Anche su Accam c’è la “quadra” in maggioranza.
Sono i due temi caldi sul tavolo della politica bustocca, in cui la maggioranza sta cercando di districarsi tra tanti problemi e complicazioni per trovare soluzioni plausibili. Da un lato c’è il rebus dei profughi del centro di accoglienza di via dei Mille.

Ad ormai una decina di giorni dalle clamorose proteste in piazza, la situazione si è calmata. Ma la risposta promessa dal sindaco Antonelli ai richiedenti asilo sul rilascio delle carte d’identità, che aveva consentito di giungere ad una tregua, non è ancora arrivata. Così ieri un gruppo di richiedenti asilo ha provato a bussare a Palazzo Gilardoni per accelerare i tempi. Il Comune sarebbe orientato al diniego delle carte d’identità: troppo complesso gestire le domande di residenza negli appartamenti della palazzina dell’ex Cral Enel di via dei Mille. Stamattina il primo cittadino incontrerà il responsabile del centro per la Cooperativa Kb, l’ex consigliere regionale leghista Alessandro Patelli, per fare il punto della situazione, nella speranza che gli animi in via dei Mille non tornino a surriscaldarsi. Tutto da verificare il futuro della struttura di accoglienza, visto che il passo indietro della Cooperativa resta sul tavolo, anche se il Comune non è nelle condizioni di intervenire.
Tanto più che nei giorni scorsi si è diffusa la notizia dei ritardi del governo nel reperimento dei fondi per la copertura delle spese di gestione dell’accoglienza: mancano 600 milioni di euro per arrivare a fine anno. L’altro fronte caldo a Palazzo Gilardoni è il futuro di Accam. Ieri la maggioranza ha trovato la quadra sull’atto di indirizzo da portare venerdì in commissione, che conterrà lo slittamento della chiusura dell’inceneritore al 2021, ma anche il mandato a procedere verso la società unica dalla raccolta allo smaltimento dei rifiuti, come richiesto dall’ex sindaco Gigi Farioli.
Per inciso, alla riunione di maggioranza non c’era l’ex assessore Paola Reguzzoni, critica sulla vicenda Accam e ormai sempre più ai margini del movimento, la Lega Nord, che ne ha chiesto l’espulsione (convertibile in sospensione solamente in caso di dimissioni dal consiglio comunale).