«Eroi che non si dimenticano. Che la memoria guidi le scelte»

Celebrati a Busto Arsizio i 73 anni dalla deportazione alla Comerio con Dalla Chiesa

– «La storia non si può vivere senza memoria». La lezione del professor di fronte ad una sala affollata al Museo del Tessile per la celebrazione del 73esimo anniversario del tragico avvenimento del 10 gennaio 1944, la deportazione di sette membri (quattro di loro morirono) della commissione interna della Comerio Ercole.

Dopo la commemorazione alla lapide nel parco Comerio, al Museo del Tessile interviene l’oratore ufficiale Nando Dalla Chiesa, per la seconda volta a Busto per i “martiri della Comerio”. «Eroi, come suo padre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa» li definisce , rappresentante sindacale della Comerio. «Non vogliamo dimenticare tutte le persone che si battono per un Paese più onesto, più degno e più leale». A fianco del sindaco , che ricorda come «servano momenti come questi, contro l’indifferenza e il disimpegno, per confermare i nostri valori e la nostra identità contro il nemico di oggi, il terrorismo», Dalla Chiesa definisce «grande un Paese che dopo 73 anni ricorda un fatto che ne ha segnato la storia con questa partecipazione. E che riesce a mettere insieme tutte le persone che sono qui e unirle in ricordo di quel fatto».

Si tratta di un esempio di «memoria collettiva». Perché «non bastano i libri di storia, le famiglie devono raccontare cosa è successo in una città, è troppo facile scaricare la colpa sulla scuola e sulle istituzioni. E qui c’è una comunità che ha saputo trasformare in parte di sé un evento così lontano». Merito anche della «civiltà della fabbrica», sottolinea l’oratore: «Grande luogo di disciplina sociale, educazione al rapporto con gli altri, al sentirsi parte di una comunità.

Oggi ho riscoperto l’antica deferenza operaia, non sottomissione ma riconoscimento dell’importanza dei rapporti tra le persone e del rispetto». Dalla Chiesa parla anche della «pedagogia della rappresentanza» nell’esempio dei martiri della Comerio e dell’importanza della memoria, «il più grande patrimonio da dare ai nostri ragazzi ma anche il bene più prezioso per noi Quanti errori e drammi si eviterebbero se la memoria, e non le suggestioni del momento, guidasse le scelte importanti». In prima fila le senatrici D’Adda e Bignami, gli onorevoli Gadda e Marantelli, l’ex sindaco Farioli, sindaci, rappresentanti delle forze dell’ordine (premiato il Capitano dei Carabinieri di Busto Marco D’Aleo) e di Anpi.