Espinasse fa 60. «Il nido da cui spiccano il volo i bustocchi»

Traguardo storico ieri per l’asilo, dopo il completamento dei lavori di restyling

L’asilo nido Espinasse si rinnova e compie 60 anni: da qui sono passati almeno mille bambini bustocchi. «Fiore all’occhiello dell’amministrazione di Busto. Lo dissi 25 anni fa e lo ripeto oggi» le parole di Luciana Ruffinelli, ex assessore ai tempi della giunta leghista dell’epoca post-Tangentopoli guidata da Gianfranco Tosi. Oggi i bambini che frequentano il nido Espinasse sono 37, sotto la “regia” della coordinatrice Mirella Rossini che da settembre ha rimpiazzato Carla Bianchi, in pensione da ieri.

Ma in 60 anni di attività, da quando l’imprenditore tessile Stefanino Ferrario costruì e donò lo stabile di via Monreale, passando per la gestione in carico al Comune (dal 1976), sono stati almeno mille i bambini che sono transitati dal nido. Ieri è stata svelata la targa ricordo, che arriva al completamento dei lavori di restyling della struttura e idealmente va ad affiancarsi a quella che ricorda la benedizione del Cardinal Montini, poi divenuto Paolo VI, all’inaugurazione. «Un’eccellenza» la definisce il sindaco Emanuele Antonelli, mentre l’assessore all’educazione Paola Magugliani ringrazia «le educatrici che lavorano nell’ombra».

Sfilano gli ex assessori, da Claudio Fantinati, che ha avviato l’opera, «un parto lungo ma sono quelli che danno i migliori frutti», per restituire al nido «un ambiente che finalmente è esteticamente più piacevole, funzionale, bello e fruibile». Fino a Luciana Ruffinelli, assessore alla partita negli anni ’90, che rivela un aneddoto: «Quando diventai assessore, mi chiedevo che differenza ci fosse tra la tanto decantata assistenza all’infanzia dei Paesi scandinavi e i nostri nidi, altrettanto belli, efficienti e pedagogicamente efficaci, grazie alla qualità e al continuo aggiornamento delle educatrici. Così dissi che i nidi di Busto sono il fiore all’occhiello dell’amministrazione. Adesso posso ripeterlo».

Una storia all’avanguardia, visto che Ruffinelli ricorda Busto come «una delle città, tra quelle medio-grandi, più dotate di servizi educativi. Nemmeno Varese ha mai avuto così tanti nidi». Un «sano orgoglio bustocco» che il neo-parroco di San Michele don Giorgio Fantoni, intervenuto per la benedizione, ha già imparato a conoscere. Dalla storica coordinatrice Carla Bianchi arriva un profluvio di ringraziamenti, che toccano le famiglie, ma anche «tutte le amministrazioni comunali» che si sono succedute, i vicini della Frenotecnica Bustese che «sponsorizzano i “nidi aperti”», la famiglia Castiglioni che «ha permesso di arricchire il nido con lo spazio verde», fino alla prima cuoca del nido Espinasse, «la mitica Vinicia», e a Giannina Tosi che «tanto si è prodigata per la gestione pubblica dei nidi».