Follia d’amore a Vergiate. La uccide e si butta dal solaio

Claudio Nizzola, 62 anni, avrebbe soffocato la moglie Renata Ottone, 57, per poi suicidarsi. Giallo sul movente: l’ipotesi è che pensasse di essere malato gravemente e abbia deciso di portarla con sè

Avrebbe soffocato la moglie con un cuscino e poi si sarebbe gettato nel vuoto da una finestra, schiantandosi al suolo dopo un volo di una dozzina di metri. Per i due coniugi, di 62 anni e per la moglie di 57 anni, non c’è stato purtroppo nulla da fare. Il movente di quello che a tutti gli effetti appare come un omicidio-suicidio resta un mistero: al momento, l’ipotesi più accreditata sembra essere quella secondo la quale Nizzola soffrisse di ipocondria, tanto da essere fortemente preoccupato per le condizioni di salute sue e della consorte. Temeva, infatti, fossero entrambi gravemente malati, anche se in realtà pare che nessuna cartella clinica avesse fatto emergere particolari patologie. Ma evidentemente quel terribile pensiero con il trascorrere del tempo si sarebbe fatto sempre più invadente, tanto da spingerlo verso il gesto estremo,di ieri mattina.

Sempre insieme

Un gesto doloroso, quello di togliere la vita alla donna che tanto amava e a se stesso, sul quale stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Gallarate. Gli investigatori stanno ricostruendo gli ultimi mesi della loro vita di coppia: una coppia che appariva perfetta, felice, in virtù di un legame e di un affiatamento fuori dal comune.

I due coniugi stavano sempre insieme, vivevano in simbiosi e pare non ci fossero mai stati grossi dissidi. Era una coppia riservata, molto discreta, ma la presunta malattia del marito era diventato un fatto di dominio pubblico. Quanto è accaduto ieri mattina intorno alle 9 è stato visto da tutti un po’ come un fulmine a ciel sereno.

La scoperta

Stando alle prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe avventato contro la moglie in camera da letto, strappandole l’ultimo respiro con un cuscino. Forse il suo omicidio si è consumato durante la notte, ma si tratta di aspetti che potranno essere chiariti solo grazie all’autopsia. A quel punto l’avrebbe sistemata con le braccia incrociate sul petto, dopo averla vestita.

Dal secondo piano della palazzina, il condominio di via Cusciano al civico 20 dove la coppia viveva, Nizzola avrebbe poi raggiunto il solaio distante circa tre piani di scale. A quel punto si sarebbe spinto giù dalla finestra precipitando per svariati metri prima di morire sul colpo. Una vicina di casa avrebbe sentito il tonfo della caduta poiché in quel momento stava gettando l’immondizia sul piazzale. L’uomo le era piombato a pochi metri di distanza.

È stato subito lanciato l’allarme, ma per la coppia non c’era più niente da fare. All’arrivo dei paramedici del 118, infatti, marito e moglie erano già deceduti.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Gallarate, coordinati dal sostituto procuratore di Busto Arsizio . Il personale delle Scientifica ha effettuato i rilievi necessari a poter definire con esattezza come si sono svolti i fatti. Gli accertamenti da parte dei militari stanno proseguendo anche per fare piena luce sul movente, fermo restando che al momento la pista più accreditata sembra essere quella della presunta ipocondria del marito. Convinto di essere malato, pare si fosse sottoposto a numerosi accertamenti che tuttavia da quanto in mano al momento agli inquirenti non avrebbero fatto emergere particolari patologie.