Guerra in consiglio a Busto su Agesp: «Strada spianata per alcuni»

Accesi botta e risposta in sala esagonale sulle consulenze legali

Il consiglio comunale si surriscalda come non succedeva dalla clamorosa seduta inaugurale: sulle consulenze legali di Agesp volano gli stracci. A far alzare i decibel, l’interrogazione di su 277 mila euro di incarichi «quantunque non propriamente clientelari» per il recupero crediti, affidati tra 2015 e marzo 2017 dalle società del gruppo Agesp.

«C’è il sospetto che qualcuno abbia la strada più aperta rispetto ad altri professionisti» secondo Cornacchia, che propone di «costituire», in alternativa, «un ufficio legale consorziato tra le società del gruppo» oppure «un registro di avvocati fiduciari per affidare incarichi a rotazione e secondo specializzazione».

Escono i nomi degli studi Tmg, di cui era socio l’azzurro , per circa 100mila euro, e , 19mila euro. Dai banchi Pd, alza il tiro sugli incarichi Tmg: «Quasi il 40% delle consulenze di un anno delle tre Agesp, quasi il 44% delle spese legali ad uno solo studio legato al commissario di FI, su 1000 iscritti all’albo a Busto».

Nel mirino in particolare «una consulenza di un giorno da 7500 euro, quasi 1000 all’ora!». Si accoda il M5S: parla di «conflitto d’interessi» per Gorrasi: «Era il caso di affidargli la delega alle partecipate?».

Il sindaco Antonelli replica furibondo. Prima mostra di annoverare le parole di Cornacchia tra quei “consigli degli ex incattiviti” che aveva pubblicamente invitato a non seguire: «L’amico o l’amica che gliel’ha indicato, le avrebbe potuto dire che nei 30 anni in cui è stato consigliere si facevano già consulenze legali».

E giù a snocciolare i risultati ottenuti grazie agli incarichi per il recupero crediti, sull’onda di quanto già rivelato a suo tempo dal dg di Agesp : «Ogni euro investito più di 51 recuperati – sottolinea Antonelli – su 6,8 milioni di pratiche, recuperato l’86%, pagato in parcelle appena l’1,94%». Di Brugnone il sindaco parla di «intervento in malafede, si vede che non ha mai lavorato in vita sua (il consigliere Pd chiaramente smentisce, ndr). Qua si sputtanano le persone e a me non sta bene». E ancora, a Cornacchia: «Non mi piace questo girare intorno. Faccia le denunce che deve fare se ritiene, invece di venire qui con frasi irriguardose». Alla fine, quando Cornacchia dice che avrebbe potuto dire altre mille cose su Gorrasi, quest’ultimo lo sfida – «Dimmelo in faccia» – prima di essere portato via a forza. E Mariani chiude la seduta.