«I rottamatori non hanno rottamato il Segretario Pd? Forse mi candido io»

La senatrice democratica Erica D’Adda: «Nessuna donna sarà in corsa»

«Nessuna donna in corsa al prossimo congresso del Pd? Quasi quasi mi candido io…». La senatrice Erica D’Adda a ruota libera sulla politica che cambia e sulle donne che – lo dimostra anche il dato delle recenti elezioni provinciali di Varese, dove sono state elette appena due “quote rosa” su 16 consiglieri – faticano a trovare ruoli da protagoniste. La chiacchierata parte dall’«insofferenza e repulsione nei confronti della politica» che D’Adda avverte come problema da risolvere.

Ritornando in mezzo alla gente, sul territorio ma anche mettendo in campo strutture per intercettare i bisogni dei cittadini e politiche conseguenti.

Ha paura perché in tutti questi anni ha portato avanti degli “yes men”. Dal ’93 in poi, non ha mai voluto accettare le persone che vogliono ragionare, confrontarsi, dire di no, cambiare i paradigmi. Eppure sul territorio abbiamo tantissime risorse di persone in gamba, in tutti i settori, che non si espongono, perché se non ti uniformi sei fuori. Qualcuno a queste persone deve dare voce.

I “rottamatori” non hanno veramente rottamato, non tanto le persone ma le modalità di fare politica. Perché se rottamo all’interno del Pd ma non rottamo Verdini, il problema rimane. E purtroppo le forze migliori non vengono prese in considerazione. Faccio un esempio?

Quando andremo al congresso del Pd tra un anno, non ci sarà una donna. Eppure in Costituzione abbiamo messo la rappresentanza femminile. Le donne di questo Paese sono incapaci? Non è vero e lo sappiamo, se una donna governa il Cern di Ginevra. Le donne non devono accettare che siano gli uomini a trainare le donne e smetterla di pensare che per arrivare ad un posto devono andare dietro a qualcuno, di sesso maschile, che ha più forza e capacità contrattuale.

Ci stiamo ragionando con un gruppetto, ma il problema è gigantesco, a tutti i livelli. Mi rivolgo alle donne: ma con tutto quello che stiamo facendo, ad esempio di gruppi delle donne di Opzione Donna, davvero non siamo in grado di far emergere una figura da presentare al congresso? Tanto che a qualcuna ho detto: quasi quasi mi candido a segretario del Pd, anche a costo di prendere lo 0,001 per cento. Ma è mai possibile che non ci sia una donna in corsa? Io non voglio affiancare un uomo, l’unico uomo che ho voluto affiancare, l’ho sposato. Ribelliamoci a questa roba qua. Una rivoluzione, dolce.

Ci tocca questo compito, dimostrare che si può ancora dire la propria, senza metterci nelle condizioni di avere paura che domani qualcuno ci “faccia fuori” dalla politica. A questo qualcuno, facciamo una pernacchia e gli diciamo che ci faccia pure fuori dalla politica, ma noi diciamo quello che pensiamo».