I truck food conquistano Busto. «Ora uno con Polenta e Bruscitti»

Il vicesindaco Ferrario: «Un’idea che potrebbe stuzzicare i ragazzi»

«L’anno prossimo ci vorrebbe anche un truck con polenta e bruscitti». È un’idea che il vicesindaco e assessore al commercio lancia sull’onda del successo incredibile della Street Food Parade e che potrebbe stuzzicare qualche giovane desideroso di buttarsi in un settore, quello dei food truck, che in questi quattro giorni al parco del Museo del Tessile ha dimostrato tutta la sua vitalità e il suo appeal sul pubblico. E il Magistero dei Bruscitti non chiude la porta: «Idea da valutare».

Dopo che per quattro giorni Busto Arsizio è stata invasa da sapori di tutto il mondo, dalla ‘nduja calabrese agli sciatt valtellinesi, passando per ogni genere di hamburger, non poteva che sorgere spontanea una domanda, come si dice in gergo: ma la nostra Polenta e Bruscitti? Ci sarebbe stata bene nel ricco “cast” di prelibatezze proposto dalla Street Food Parade.

«È vero – ammette il vicesindaco Ferrario – sarebbe molto carino che ci fossero dei truck con la Polenta e Bruscitti e altri piatti tipici bustocchi che girano insieme a quelli che abbiamo visto in questi giorni». E Ferrario promette che rimetterà «sin da oggi» gli occhi su un progetto che aveva già pensato da tempo, quello di «mettere a disposizione dei truck da utilizzare in città per giovani dai 18 ai 30 anni che abbiano voglia di buttarsi in questo settore che si sta dimostrando molto florido».

Una speranza per la prossima edizione della manifestazione, ma anche un’opportunità, per qualche giovane bustese, per cavalcare il successo dello street food e far conoscere il piatto tutelato dal Magistero dei Bruscitti di Busto Grande. Del resto, il piatto tipico di Busto Arsizio per eccellenza ha già una consolidata esperienza in versione “cibo da strada”: pensiamo alle numerose occasioni in cui la Polenta e Bruscitti, cucinata nel pentolone del Magistero, è stata distribuita in piazza in occasione di feste o eventi speciali,

dalla Giöbia (anche se negli ultimi anni all’ombra di San Giovanni è stato rispolverato un altro piatto tipico come il Risotu cunt’a lüganiga) alla serata finale del B.A. Film Festival. «Ma di declinarlo in versione street food non ci avevamo ancora pensato – ammette il vice gran maestro del Magistero – è un’idea che valuteremo e studieremo». Dopo che i “mantelli rossi” hanno incontrato la popolarità nazionale da Antonella Clerici a “La Prova del Cuoco”, sarebbe un altro modo per diffondere efficacemente il verbo della cucina bustocca.