Il ciclone Sgarbi travolge Busto. «Se pagate le tasse siete complici»

Pienone per la presentazione del suo ultimo libro

Ciclone Vittorio Sgarbi al teatro Sociale: «Se pagate le tasse, siete complici di chi spende soldi pubblici per gli orrori architettonici voluti da politici c….ni».

Da Vittorio Sgarbi, a Busto per presentare il libro “La Costituzione e la bellezza” scritto a quattro mani con il professor Michele Ainis, non ci si aspettava di certo “understatement”: il suo monologo è travolgente e senza peli sulla lingua, con le inevitabili scurrilità che fanno parte del bagaglio del personaggio, in questo continuo alternare toni alti e bassi. Contro i partiti, i politici, le archistar, la riforma («era meglio abolire del tutto il Senato»), ma anche contro i pregiudizi del razzismo e sulla questione dei profughi.

Sul palco del teatro Sociale, c’è solo lui, affiancato dall’assessore alla cultura Paola Magugliani, che ha organizzato questa iniziativa in collaborazione con il Distretto urbano del Commercio. È un fiume in piena, e provoca. Come quando definisce «virtuoso chi non paga le tasse», incassando applausi scroscianti. Sgarbi spiega: «Quando vedo un evasore, lo guardo come un fratello, che si sottrae dall’essere complice di questa merda, di chi costruisce schifezze come il Palazzo Lombardia o il palazzo di giustizia di Firenze. Quando penso che con le mie tasse pago lo stipendio ad Alfano, a Verdini e alla Brambilla, io non ho intenzione di dare nemmeno un centesimo, piuttosto li dò ad un mendicante». Il tema della bellezza architettonica ritorna, dato che si tratta di beni «non garantiti dallo scempio perché le funzioni pratiche dell’architettura paiono sufficienti per la distruzione, diversamente da un’opera musicale o poetica».

Sgarbi ricorda il «cesso» del Comune di Morazzone, che propose di spostare in una villa liberty centenaria, che però stava già per essere abbattuta (con il sindaco Matteo Bianchi finì a carte bollate). E parla di «totale assenza di considerazione per i valori estetici», affermando che la Costituzione dà «insufficienti garanzie per la bellezza, ma anche dalla minaccia degli orrori, delle azioni distruttive. Come il palazzo verticale del Consiglio regionale del Piemonte a Torino che è una città orizzontale». Uno Sgarbi sferzante e spiazzante, come la platea si aspettava.