Il Crespi di Busto al capolinea. «Agibile o no?»

Ieri mattina lezioni regolari nonostante l’ordinanza di chiusura. Il sindaco Antonelli: «Lunedì voglio la risposta definitiva»

– Liceo classico Crespi, per ora il primo piano della sede distaccata di piazza Trento e Trieste rimane aperto. Lunedì pomeriggio nuovo summit, convocato dal prefetto di Varese , per fare il punto sulle condizioni dello stabile. «Voglio sapere una volta per tutte se è agibile oppure no» chiede il sindaco Antonelli.

Ieri mattina le lezioni nella sede secondaria del “Crespi” si sono svolte regolarmente, al di là della comprensibile confusione ingenerata tra gli studenti, le famiglie e i docenti dalla notizia dell’ordinanza di chiusura delle aule al primo piano della “succursale” di piazza Trento e Trieste, firmata giovedì sera dal sindaco di Busto Arsizio in risposta alla comunicazione del dirigente responsabile della Provincia, , con cui rimarcava la necessità di sgomberare quegli spazi in attesa delle opere di messa in sicurezza che erano state concordate da Comune, Provincia e Istituto nel “vertice” a tre di due settimane fa. Un confronto che verrà ripetuto lunedì pomeriggio, sempre a Busto, per chiarire definitivamente il percorso da intraprendere per giungere ad una soluzione per il “caso” della sede distaccata di piazza Trento e Trieste.

È stata la mediazione del prefetto e del dirigente dell’ufficio scolastico provinciale a far sì che si potesse organizzare un nuovo incontro in tempi brevi. Nel frattempo le aule di piazza Trento e Trieste continueranno ad essere utilizzate anche lunedì dalle classi del liceo bustocco. «Gli accordi che erano stati presi verranno rispettati – confermava ieri il presidente della Provincia – la situazione non cambia: da parte nostra c’è la disponibilità ad intervenire per sistemare le criticità

del piano superiore e successivamente del piano terra». Rassicurazioni che non bastano per il sindaco , che ha chiesto per lunedì la presenza di una «terza parte competente», probabilmente i vigili del fuoco, per avere delle garanzie in più sul fatto che quanto stabilito non verrà poi messo sottosopra come successo con la lettera del dirigente di Villa Recalcati: «Adesso non mi fido più della Provincia, perché mi dicono una cosa e poi ne fanno un’altra – le parole dure di Antonelli – lunedì io voglio sapere innanzitutto se la scuola è agibile oppure no. Perché se è inagibile la chiudo immediatamente. Ma c’è bisogno di qualcuno sopra le parti che lo certifichi e ci dica come dobbiamo comportarci in attesa delle opere di messa in sicurezza già concordate».