Il miracolo di Giannina per i bimbi

La vedova di Annibale Tosi salda la cifra per l’acquisto del macchinario G-Eo System

Lo straordinario regalo di , la vedova di : «Ha coperto la cifra che mancava per pagare interamente il macchinario G-Eo System, che farà camminare i bambini che sono sempre stati in carrozzella».

L’annuncio, fatto dal presidente dell’Aias Bruno Ceccuzzi, sabato sera di fronte a un centinaio di presenti alla cena di beneficenza organizzata alle Robinie proprio con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto del prodigioso macchinario, è stato accolto da una vera e propria standing ovation per la signora Giannina Tosi. L’ennesimo, incredibile, gesto di generosità nei confronti di un centro, l’Aias “Annibale Tosi”, che suo marito fondò nel 1966.

Per quello che l’attuale presidente Bruno Ceccuzzi ama definire «un intervento superiore», quando ricorda l’episodio che convinse il commendator Annibale Tosi, industriale tessile bustocco, a dedicarsi all’assistenza dei bambini affetti da paralisi spastica. «Una mattina di cinquant’anni fa, dovendo andare a Milano per lavoro, scelse il treno al posto dell’automobile e in stazione incontrò cinque o sei mamme con in braccio dei bambini spastici, scoprendo che portavano i loro bambini a Varese perché a Busto non c’era nessun centro in grado di offrire i trattamenti fisioterapici necessari. Così si scordò dell’impegno a Milano e decise di seguire le mamme». Poi nacque l’Aias, che cinquant’anni dopo, nella sede inaugurata nel 1996 in via Alba, ha deciso di farsi, e di fare ai propri piccoli assistiti, un grande regalo.

G-Eo System, uno strumento innovativo e molto costoso (circa 280mila euro) per la riabilitazione del cammino, testato per la prima volta in Italia dal piccolo Ettore, un utente dell’Aias da sempre in carrozzella, che ha potuto per la prima volta nella sua vita camminare in posizione eretta. Arrivato in Aias dalla Svizzera grazie a un consistente acconto, frutto della grande generosità mostrata dai bustocchi nei mesi scorsi, è già stato montato ed è funzionante: ora è in fase di rodaggio e di formazione del personale.

Ma quel che più conta è che il suo costo, annuncia Ceccuzzi, «è stato interamente coperto grazie alla decisione della nostra Giannina, che ha messo la cifra che mancava».

Un altro “miracolo”, che ha consentito ad Aias di mettere da parte gli ulteriori proventi della cena benefica («tanta generosità e tanto calore» sottolinea Ceccuzzi) per «far passare qualche bambino dalla lista di attesa alle terapie».

Ora resta un ultimo sforzo da compiere: convincere l’Ats e Regione Lombardia a non computare i trattamenti effettuati con il miracoloso G-Eo, «uno strumento unico in Italia per la riabilitazione dei bambini», all’interno del normale tetto di prestazioni dell’Aias.