Il “rumore” più bello del Crespi nelle pagine di chi l’ha vissuto

La presentazione del libro di Castiglioni al Museo del Tessile di Busto Arsizio nei giorni del braccio di ferro

– “Senza far rumore”, mai titolo di un libro fu più profetico all’incontrario: dopo le polemiche sulla copertina del libro di , ora è tutta Busto a fare rumore per salvare la propria eccellenza del liceo classico Crespi. «Stiamo vicini al nostro liceo» è l’appello del consigliere comunale di Busto Grande , ieri sera al Museo del Tessile nella veste di presentatore del libro del bustocco Castiglioni, nell’ambito della Festa 2017 di Comunità Giovanile.

Un libro che viene descritto come «un inno all’atmosfera pacata di una vita di provincia che caratterizza le nostre zone» e che racconta la storia di un personaggio, di «quelli che percorrono le strade del mondo senza far rumore», per citare un passo del romanzo. Ma che quest’estate di rumore ne ha fatto parecchio, per via della querelle, fortunatamente risolta nel giro di pochi giorni, sull’utilizzo, sulla copertina del libro, della storica lapide dell’intestazione del liceo classico “Daniele

Crespi” di via Carducci, legata al fatto che il protagonista della storia è un professore di liceo in una città di provincia. Caso vuole poi che proprio in questi giorni, attorno al “Crespi”, di rumore se ne sia sentito parecchio, per la vicenda delle otto aule dichiarate inagibili dalla Provincia di Varese nella sede distaccata di piazza Trento e Trieste, che attende per domani mattina una soluzione nel vertice tra Comune, Provincia e istituto.

Così, un liceale storico come , già presidente della Provincia di Varese, non domanda a caso all’autore, trovando nelle pieghe del romanzo «una capacità di descrivere con una complessità psicologica», quanto abbia inciso sul suo lavoro letterario la formazione ricevuta nelle aule di via Carducci. «Sì, ha inciso – la risposta – i prof del “Crespi” mettevano dei segni che, insistendo, tra un suggerimento e uno spunto, e con quel loro essere molto esigenti, alla fine rimangono. C’è probabilmente anche della predisposizione personale, ma alimentata anche dalla formazione e dall’ambiente in cui sono cresciuto negli anni cruciali». Ecco perché Matteo Tosi invita tutti a «stare vicini al Liceo», sperando che «a qualcuno in Provincia abbiano fischiato le orecchie». Sempre di rumore si parla: infatti , del comitato contro le feste serali al Tessile, ringrazia Comunità Giovanile «per aver spostato l’evento in un periodo in cui a finestre chiuse non si sente rumore». Il cerchio si chiude.