Il signore delle truffe incastrato dalle vacanze

Americano di 48 anni fermato alla frontiera a Malpensa: era ricercato da tre anni

– Big della truffa fermato a Malpensa dopo tre anni di latitanza. Aveva frodato “clienti” per 20 miliardi di euro. Nei guai un americano che nel 2014 aveva causato il crollo del valore delle azioni truffa do i soci e intascando milioni.

Durante i consueti controlli della polizia di Stato nello scalo aereo di Malpensa, che hanno garantito la sicurezza dei passeggeri transitanti in uno dei weekend da bollino nero, gli agenti della polizia di frontiera hanno rintracciato, nel corso delle verifiche condotte sulla linea di frontiera, una persona ricercata per un mandato di cattura in ambito internazionale.

Domenica mattina, all’arrivo in Italia proveniente da Newark per un periodo di vacanza insieme alla famiglia, l’americano di 48 anni, è incappato nei controlli documentali condotti da un poliziotto. L’accurata intervista di frontiera e l’analisi dei timbri apposti sul passaporto del passeggero hanno indotto l’agente ad approfondire il controllo, interrogando le banche dati a disposizione delle forze di polizia. Dagli accertamenti è così emerso che il cittadino americano era ricercato in campo internazionale, sin dal 2014, dalle autorità della Repubblica di Corea del Sud per il reato di frode bancaria e governativa, commesso quando, nella sua veste di rappresentante legale di un fondo di investimento coreano, aveva diffuso false informazioni sulla diminuzione di capitale di una banca d’affari di cui il fondo era l’azionista di riferimento.

La manipolazione delle informazioni determinò un vertiginoso calo dei prezzi dei titoli della società bancaria che consentì al quarantottenne di lucrare profitti per oltre 22 miliardi di dollari, a scapito degli altri azionisti dell’impresa. Dopo la conferma dell’attualità del provvedimento di cattura, avuta grazie alla sala operativa dell’Unità nazionale Interpol, il passeggero è stato sottoposto ai rituali rilievi fotografici e dattiloscopici al termine dei quali, ultimata la notifica degli atti a carico, è stato accompagnato in carcere a Busto Arsizio, a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’avvio della procedura di estradizione.

In questi giorni la polizia di frontiera ha registrato altresì l’arresto di tre cittadini ghanesi, in procinto di imbarcarsi su voli in partenza con documenti falsi, nonché il respingimento alla frontiera di 3 passeggeri di nazionalità albanese e una di nazionalità brasiliana.