Il vicino ti dà un occhio. Il controllo ora è realtà

L’esperimento partirà nei quartieri di Beata Giuliana e del Redentore di Busto Arsizio

Il controllo di vicinato muove i primi passi: la prima sperimentazione sarà effettuata tra i quartieri di Beata Giuliana e Redentore. «Ora e verifichiamo già tante zone della città sono pronte» annuncia l’assessore alla sicurezza Max Rogora.

Il primo step formale con la promozione di una delibera di giunta che definisce il perimetro dell’iniziativa, frutto di una serie di incontri sul territorio e di raccolta di informazioni sulle case history di maggior successo attuate negli anni in varie realtà.

Il test farà riferimento all’associazione “Controlli del Vicinato” con sede legale a Saronno, che ha predisposto un proprio programma organizzativo al fine di promuovere la collaborazione attiva dei cittadini con le forme istituzionali deputate alla sicurezza e al controllo del territorio. «È la prima volta che un progetto simile si sperimenta in una città delle dimensioni di Busto Arsizio – fa notare l’assessore Rogora – vogliamo fare le cose per bene, con la necessaria gradualità. Anche se ci sono già tanti gruppi sul territorio che sono disposti a mettersi in gioco, preferiamo limitare questa prima fase sperimentale a sole tre vie, dove abbiamo potuto coinvolgere un buon numero di cittadini. A partire dal l’esito di questa sperimentazione, faremo le opportune valutazioni per allargare la rete anche ad altri punti della città».

I cartelli sono già pronti e verranno posizionati da Agesp Attività Strumentali nei prossimi giorni, poi nelle vie interessate, a cavallo tra il Redentore e Beata Giuliana, si entrerà nel vivo. «Non si tratta di ronde – spiega l’assessore Max Rogora – è una forma di attenzione più simile a quella di un palazzo. In cui si tengono gli occhi aperti, ci si confronta tra gli “inquilini” quando succede qualcosa di strano, e si chiamano i vigili».

Il tutto per perseguire quello che è «un obiettivo prioritario dell’amministrazione, vale a dire adottare iniziative che possano garantire un più efficace ed efficiente controllo del territorio comunale a garanzia di una maggior sicurezza urbana». In linea con un disegno già avviato da almeno un anno e mezzo, quando si è «già provveduto a predisporre una presenza qualificata della Polizia Locale sul territorio comunale, con servizi mirati di “Prossimità e vigilanza di quartiere”, per contrastare tutti quei comportamenti che compromettono la vivibilità della comunità e creano disagio o allarme nella popolazione, offrendo la presenza qualificata della polizia locale alla cittadinanza per recepire direttamente in loco, eventuali segnalazioni di disagio o degrado urbano o di comportamenti devianti fonte di allarme sociale».

A questo punto, se sono rose fioriranno: già scalpitano da Borsano e Sacconago per costituire nuovi gruppi per il controllo di vicinato.