In cima al Bivacco Bobba per Chiara. L’impresa per ricordare la figlioletta

Marco Cirigliano e i suoi compagni hanno tenuto fede alla promessa

In cima al Bivacco Bobba con la farfalla rosa della piccola Chiara: si compie l’impresa di Marco Cirigliano & Co. nel segno della figlioletta volata in cielo lo scorso ottobre, stroncata da una malattia rarissima quando aveva poco più di due mesi e mezzo di vita.

«Era un impegno preso da tutti noi, amici ma uniti da qualcosa in comune che va oltre l’amicizia – racconta Marco Cirigliano, ex consigliere comunale bustocco e attore di teatro amatoriale – Chiara è mia figlia ma è una figura importante anche per le altre persone che sono salite al Bivacco. Volevamo farlo per Chiara, per tenere acceso e ancora vivo il suo ricordo e l’associazione, ma a prescindere da questo anche perché tutti insieme abbiamo vissuto quei momenti con Chiara».

Una scalata di quasi quattro ore per raggiungere il Bivacco Bobba, circa 2800 metri ai piedi del Cervino, per essere «più vicini a Chiara», come rivela “Ciri”, papà Marco. Con lui in cima – sono i loro soprannomi – Jo-Jo (“capo-cordata” in quanto unico esperto di montagna), Leto, Demi, Pulci e Para. «Seguiti a distanza da tanti, familiari e amici». A partire dalla “guida spirituale” don Luca, e dalla famiglia di Chiara, mamma Stefania e il “fratellone” Andrea. «Non eravamo solo noi sei – rivela Marco Cirigliano – avevamo una spinta fortissima, la voglia di andar su in cima. Qualche vertigine c’è stata, ma l’importante era arrivarci». Lassù al Bobba, sono stati depositati una farfalla rosa, emblema della piccola Chiara, e la maglietta dell’associazione “La casa di Chiara”.

«Ti salutano tutti» ha gridato papà Marco, che si è sentito vicino, forse come non mai, alla sua figlioletta volata in cielo troppo presto. Anche perché tra qualche giorno ricorre il primo compleanno di Chiara Cirigliano, che nasceva il 5 agosto di un anno fa. Una storia che ha commosso la città e che, pur nel grande dolore, ha generato frutti bellissimi, a partire dalla “casa di Chiara”, la scommessa che ha dato inizio all’omonima associazione, un’incubatrice di nuova generazione donata alla terapia intensiva neonatale dell’ospedale Del Ponte. Ieri, al ritorno a Busto, i sei del Bobba sono passati al cimitero di Busto Arsizio per salutare Chiara e portarle un sasso recuperato al Bivacco. Ora l’associazione continuerà con una serie di iniziative: «A settembre la consegna dei kit pediatrici alla Croce Rossa ed entro fine anno un libro, veicolo per raccogliere fondi per altri progetti – rivela Marco Cirigliano – non abbiamo grandi ambizioni, quello che riusciremo a fare per gli altri bambini lo faremo. Siamo persone normali che vogliono fare qualcosa per gli altri».