La filosofia incontra l’Arte. In un Festival dai mille volti

Dal 18 febbraio al 5 marzo andrà in scena Filosofarti. Carù: «Il nostro fiore all’occhiello»

Il vaso di Pandora con i suoi vizi e le sue virtù sarà il filo conduttore della tredicesima edizione di Filosofarti. Dal 18 febbraio al 5 marzo la filosofia incontrerà l’arte, il cinema, la fotografia, la musica, la cucina, il teatro, la teologia e la letteratura per dar vita ad una manifestazione dalle mille sfaccettature. Con ancora negli occhi la gioia per aver ricevuto l’onorificenza al merito dalla Presidenza della Repubblica per l’impegno sociale culturale del festival,

la professoressa Cristina Boracchi ideatrice e curatrice di Filosofarti, ha presentato la nuova edizione. «Quest’anno abbiamo voluto porci domande anche scomode per offrire punti di vista differenti e a volte inaspettati». Un’agorà in cui creare un dialogo, una comunicazione autentica in cui riappropriarsi del tempo dedicato al pensiero.
«La manifestazione è un fiore all’occhiello per Gallarate – interviene Moreno Carù vicesindaco di Gallarate – E noi dell’amministrazione vogliamo confermare il nostro sostegno a un contenitore di idee così valido».
«La qualità è la caratteristica che ha permesso il successo e la continuità di questa manifestazione, frutto di una collaborazione tra città, realtà culturali ed associazioni» sottolinea Don Alberto Dell’Orto.
Il circuito virtuoso del Festival ha saputo coinvolgere anche Busto Arsizio, Besnate e Cardano al Campo. «Eventi come questo sono il miglior volano per la cultura e per le nostre città» afferma Andrea Franzoni assessore alla cultura cardanese. Anche per Emma Zanella direttrice del MaGa ,Filosofarti è «un appuntamento immancabile e che siamo lieti di ospitare nel museo».

Il calendario è un susseguirsi di eventi molto differenti tra loro perché «vogliamo permettere al maggior numero di persone di assistere agli incontri» spiega l’ideatrice del Festival. Non mancano i grandi nomi come Luca Mercalli, Massimo Cacciari, Gad Lerner, Roberto Escobar.

Organizzare un festival ha i suoi costi e nonostante il sostegno degli sponsor e il recente contributo della Regione «vogliamo essere sempre più autonomi e per questo lo scorso anno abbiamo lanciato una campagna di crowdfounding online ed offline che ha riscosso molto successo. Anche quest’anno ci saranno i gadget per chi deciderà di sostenerci: le nostre immancabili primule, oltre a t-shirt, matite e quaderni» dichiara uno dei collaboratori.