L’Antimafia contro il clan Rinzivillo. Due arresti anche a Busto Arsizio

L’inchiesta ha portato 37 persone in manette. Il gruppo è noto in città per l’omicidio di Salvatore D’Aleo

Ci sono anche due arresti a Busto Arsizio nella maxi inchiesta contro il clan dei Rinzivillo che ha portato all’arresto del presunto capocosca, . Da ieri mattina, infatti, è in corso l’esecuzione di una complessa operazione antimafia, coordinata dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e disposta dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e di Caltanissetta, nei confronti dell’associazione di Cosa Nostra.

Un’operazione complessa che ha portato all’arresto di 37 persone: tra gli arrestati figurano anche un avvocato e due carabinieri. Gli arresti, a seguito dei quali alcuni sono finiti in carcere, altri sottoposti ai domiciliari, sono stati effettuati in diverse regioni d’Italia: da Roma, all’Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, Lombardia, ma anche in Germania. Gli affari del clan infatti spaziavano su buona parte del territorio nazionale, e anche all’estero.

Il clan, di origine gelese, aveva interessi economici svariati: da un lato c’era la parte dell’organizzazione che si occupava del traffico di droga, armi ed estorsioni; dall’altro lato, la componente imprenditoriale, che invece operava nel settore dell’edilizia, dei prodotti ittici, delle macchine e dei generi alimentari. I Rinzivillo sono noti a Busto Arsizio per l’omicidio di e per una serie di estorsioni messe in atto per molti anni fino a quando l’organizzazione fu smantellata nel 2010 con l’inchiesta Fire Off.

D’Aleo era stato ucciso nel 2008 con due colpi di pistola. Il suo corpo era stato nascosto, ma i suoi resti furono ritrovati qualche anno dopo lungo la riva del Ticino. Per la faccenda furono condannati in tre. Della maxi operazione antimafia ha parlato anche , procuratore nazionale Antimafia: «È una delle operazione più importanti degli ultimi anni – ha sottolineato al Corriere della Sera – La mafia, come la corruzione, possono e devono essere combattute e vinte».

Il capo della procura di Roma, , commentando un’intercettazione telefonica in cui Rinzivillo aveva detto “Il mondo così va, è nato corrotto e corrotto morirà. Nessuno può cambiare il mondo”, ha risposto: «Non è così, questo è un principio che noi rigettiamo in toto. Oggi ci siamo noi, domani ci saranno altri a combattere».