L’eccellenza medica di Busto. All’avanguardia a livello mondiale

L’assessore regionale Gallera ieri in città al Laboratorio Toma, insieme al consigliere Reguzzoni

Laboratorio Toma, un’eccellenza bustocca nell’ambito della diagnosi prenatale: ieri l’ha visitata l’assessore regionale alla sanità . «In pochi sanno che è uno dei centri all’avanguardia a livello mondiale in questo campo. Era giusto che lo sapesse l’assessore di Regione Lombardia». Parole di , consigliere regionale della Lega Nord ed ex vicesindaco, che ieri ha portato Gallera in via Ferrer, nella sede dell’Istituto di Analisi e Ricerche Mediche Toma. «È una realtà importante per il territorio e per la sanità

lombarda». Fondato nel 1979 da e , è stato tra i primi centri in Italia a mettere in piedi un laboratorio di coltura cellulare e il primo al mondo ad utilizzare l’analisi dei villi coriali (ideata dal professor Simoni nel 1983) come strumento di diagnosi prenatale, oggi utilizzato al pari dell’amniocentesi. Ancora oggi è tra i centri più avanzati al mondo nel campo delle analisi genetiche, vanta il database più significativo al mondo con più di 300mila casi archiviati per l’analisi cromosomica ed è uno dei due laboratori in Europa ad aver introdotto una nuova tecnica non invasiva di screening prenatali (Nipt) attraverso l’analisi del Dna nel plasma materno, che garantisce maggiore appropriatezza nei test effettuati. La genetista bustocca Francesca Romana Grati, direttrice del team di ricerca di Toma Lab e dallo scorso anno inserita nel board della più importante società al mondo di diagnosi prenatale, ha illustrato all’assessore Gallera un suo studio scientifico sulla precisione delle diagnosi, in modo da consentire di fornire certezze alle pazienti e non percentuali di rischio. L’appropriatezza delle analisi è un tema che è stato sottoposto all’attenzione dell’assessore «In Lombardia ci sono 53 laboratori di genetica, di cui circa la metà si occupano di citogenetica – ha sottolineato Maggi – sono troppi e vanno centralizzati, nell’interesse delle pazienti». Visibilmente soddisfatto del confronto, Gallera assicura: «Coinvolgeremo questa realtà nell’ammodernamento delle linee guida per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche, all’interno della Rete interaziendale metropolitana materno infantile di Regione Lombardia, formata dagli esperti in materia con cui ci stiamo confrontando anche in merito alle soluzioni migliori e più appropriate nel campo degli screening prenatali».