Lei lo lascia, lui non ci sta. E decide di “sequestrare” il nuovo compagno

Il fatto è avvenuto a Busto Arsizio. L’uomo è stato arrestato

Non si era rassegnato alla fine della relazione con la sua ex tanto da arrivare a minacciare anche il suo nuovo compagno tenendolo in “ostaggio” per almeno un’ora in macchina, tentando di intimidirlo con minacce e percosse. Nelle ultime ore, infatti, i carabinieri della stazione di Busto Arsizio hanno arrestato un giovane 25enne, operaio, già noto alle forze dell’ordine nei confronti del quale è stata data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in regime di detenzione domiciliare.

La Pubblica Accusa ha accolto in pieno gli elementi emersi dall’attività investigativa svolta dai carabinieri. Un’attività avviata da una denuncia sporta dalla parte offesa la scorsa estate, una giovane di 23 anni. Sembrava che la situazione si fosse tranquillizzata dopo la denuncia, ma in realtà negli ultimi tempi l’atteggiamento e i comportamenti persecutori nei confronti della ex fidanzata sono ripresi con maggiore violenza. Una situazione che si sarebbe aggravata dopo che la ex compagna aveva intrecciato una relazione sentimentale. Le indagini hanno permesso di appurare che il soggetto si sarebbe reso responsabile di nuove e reiterate condotte persecutorie non solo nei confronti della ex fidanzata ma anche nei confronti del suo nuovo compagno. In un caso, oltre che con i consueti pedinamenti, contatti telefonici, minacce e ingiurie, avrebbe costretto il “rivale” in amore a scendere dalla propria auto, facendolo salire sulla propria, all’interno della quale lo tratteneva per circa un’ora, percuotendolo ripetutamente ed intimandogli di chiudere la relazione con ex partner. La Procura, infatti, potrebbe contestare, oltre agli atti persecutori, anche i reati di sequestro di persona ed estorsione. La vicenda ricorda da vicino quanto accaduto negli ultimi giorni sempre a Busto dove un 35enne per fatti analoghi è stato condannato a una pena di 4 anni. Un risultato importante arrivato grazie al lavoro di indagine dei carabinieri della stazione di Busto Arsizio, e anche attraverso la collaborazione del centro antiviolenza Eva Onlus di Busto alla quale, anche per aver garantito supporto alla vittima, il giudice ha riconosciuto una somma di denaro di 1000 euro.