L’Expo Hub è abbandonato da un anno. «Spostatelo in uno dei nostri quartieri»

L’appello per il riutilizzo della struttura spostata dal Comune in piazza Facchinetti, viene da Alex Gorletta ed Emanuele Fiore

Expo Hub abbandonato a se stesso: «Trasferitelo in un quartiere». Una proposta concreta per il riutilizzo della struttura coperta che l’amministrazione comunale, al termine dell’Expo, ha spostato in piazzale Facchinetti e che da allora giace tristemente inutilizzata: la fanno Alex Gorletta ed Emanuele Fiore, già candidati consiglieri comunali per il gruppo Busto al Centro, ispiratori di un’interrogazione depositata dal gruppo consiliare guidato da Gianluca Castiglioni.

«Nel progetto originario la struttura mobile metallica denominata “Expo Hub” doveva svolgere le utopiche funzioni di “porta di ingresso trionfale della città”, collocato nell’area delle Nord, e fungere da punto di partenza di “tutte le manifestazioni legate ad Expo” – si legge nell’interrogazione – probabilmente verificate la poca concretezza e credibilità di tali obiettivi, la sua collocazione venne successivamente identificata in piazza San Giovanni con discussa, per non dire scarsa, accettazione della cittadinanza. Infine nella primavera del 2016 la struttura è stata trasferita nel piazzale Facchinetti, dove tuttora giace pressoché inutilizzata».

Quasi un anno fa, quindi. Da allora però, al di là della manifestazione “Busto in fiore” e di pochi altri sporadici appuntamenti, l’Expo Hub è stato abbandonato a se stesso, «senza che si intraveda un reale utilizzo della struttura», come fanno notare gli esponenti di Busto al Centro.

Uno spreco, visto che la struttura era costata 95mila euro per la sua realizzazione e altri 20mila per il trasloco da piazza San Giovanni a piazzale Facchinetti. Così a Gorletta e Fiore è balzata in testa che potrebbe esserci «l’opportunità di un trasferimento definitivo della struttura in uno dei nostri quartieri ed in particolare laddove, non esistendo magari molte altre possibilità, possa divenire punto di riferimento del tessuto sociale e associativo del quartiere stesso, garantendo così una corretta cura e manutenzione oltre che sicurezza».