Monsignore fa il “commercialista”. E dà vita al Villaggio della Carità

Negli spazi di via Pozzi a Busto Arsizio accentrate opere, iniziative e progetti di sostegno

– Ecco il “Villaggio della Carità” del Decanato: negli storici spazi di via Pozzi, di proprietà della parrocchia di San Giovanni, sorgerà anche la “Casa della Carità” per promuovere l’unificazione della Caritas decanale e offrire nuovi servizi ai bisognosi della città.

Ieri l’inaugurazione degli spazi rinnovati in via Pozzi ai civici 3 e 7, il «territorio giuridicamente di proprietà della parrocchia di San Giovanni» che il Prevosto e Decano monsignor Severino Pagani ha sottoposto ad una profonda e certosina «riorganizzazione», sia per ristrutturare gli edifici che lo necessitavano, ma anche per razionalizzare spazi e contratti d’affitto. «Un “lavoraccio” – ammette Pagani – ma come Chiesa siamo i primi a dover dare l’esempio di osservare le leggi».

Gli spazi sono stati riorganizzati, partendo dall’idea, rivela Pagani, che «per storia e logistica, “Via Pozzi” ci è sembrato il luogo più adatto per immaginare un Villaggio della Carità». Monsignore parla di «un lavoro di unificazione progressiva di opere, iniziative e progetti di carità tra tutte le parrocchie», a partire da una richiesta espressa dal Vescovo: «unificare la Caritas», uno dei compiti, al pari dell’«unificazione delle pastorali giovanili» e di quello di «suscitare tra i cristiani nuove vocazioni politiche per il bene comune» su cui Pagani si è impegnato con dedizione.

Così, guardando dall’ingresso principale di via Pozzi con il nuovo cancello, sul lato sinistro, nel Centro sociale ci sono gli spazi concessi alle Acli (che ne hanno finanziato la ristrutturazione a scomputo dei contratti di affitto): gli uffici del patronato, il circolo ricreativo con il bar, l’Unitalsi, il Motoclub Bustese, la mensa dei poveri per la quale sforna i pasti l’Enaip, più la sala Verdi che rimarrà a disposizione anche delle esigenze della parrocchia. Il vecchio salone dell’ex cinema Nuovo verrà, gradualmente, rimesso a nuovo «per farne una casa della carità, con una mensa, camere di emergenza, luoghi di ospitalità temporanea».

Per ora si è iniziato con «la rigenerazione dell’atrio che era disastrato», dove ci sarà la sede della Caritas decanale, con il centro d’ascolto. Sul lato destro, il parcheggio è diventato a destinazione commerciale per essere messo a reddito, affittandolo ai privati (verrà chiuso anche per evitare episodi di vandalismo), mentre la casetta rimarrà agli Scout del Busto 1 («auspicando in prospettiva anche l’unificazione dei gruppi scout» ammette il prevosto), l’ex sede della Dc diventerà la sede decanale della “San Vincenzo”, infine il Consultorio per la famiglia manterrà i suoi spazi anche se presto non più come associazione ma come Fondazione che comprenderà anche le realtà di Gallarate e Saronno.

Insomma, «un villaggio riorganizzato e gestito correttamente dal punto di vista economico» sintetizza don Severino Pagani. Tanto che il sindaco , intervenuto all’inaugurazione insieme agli assessori e , gli fa i complimenti: «Monsignore ha fatto il commercialista ed è stato bravissimo…Ha fatto quello che sto cercando di fare in Comune, con il vantaggio di aver potuto agire come un privato, in tempi rapidi e senza Ance o Anci con cui avere a che fare».

L’assessore all’inclusione sociale Arabini plaude ai progetti ricordando quanto sia «fondamentale per l’amministrazione avere un terzo settore così efficiente, propositivo e innovativo», mentre per le Acli rende merito soprattutto all’«opera instancabile e indispensabile dei volontari, tanti e disponibili».