Nascosti in auto 14 chili di cocaina. Condannato bustocco a 7 anni

Il quarantaseienne era stato fermato in Svizzera. Per lui l’espulsione

Fermato in Svizzera con 14 chili di cocaina purissima: bustocco quarantaseienne condannato a 7 anni di carcere e 10 anni di espulsione dalla Svizzera per traffico internazionale di stupefacenti. Nonostante le insistenze del pg elevetico e del giudice il quarantaseienne ha sempre rifiutato di fare i nome di chi gli affidava il trasporto dei carichi (almeno quattro quelli accertati dalle autorità svizzere) o di fornire informazioni sul traffico di droga che viaggiava dalla Germania all’Italia.

Il bustoco si è sempre limitato a sostenere di non sapere nulla: lui guidava soltanto quelle auto piene di droga senza sapere nulla dello stupefacente, di chi lo aveva caricato e di chi lo avrebbe ricevuto. Un corriere senza informazioni, insomma. La difesa aveva chiesto una condanna a massimo 5 anni. Collaborando forse il quarantaseienne avrebbe potuto ottenere una condanna inferiore (l’accusa ha chiesto una condanna tra i 7 e i 10 anni) ma ha scelto una strada differente.

Le autorità elvetiche sospettano che l’uomo sia un ingranaggio importante di un vasto traffico internazionale di stupefacenti che coinvolge almeno altre tre persone. L’uomo era stato fermato nel marzo scorso al valico di Novazzano. Le autorità svizzere aveva controllato approfonditamente la vettura del quarantaseienne. L’uomo, ovviamente, aveva spiegato di non avere nulla da dichiarare.

Gli agenti svizzeri hanno però scovato un vano nascosto, una sorta di doppio fondo, nel bagagliaio della macchina, dal quale erano spuntati i 14 chilogrammi di droga suddivisi in panetti. La purezza dello stupefacente, nonché l’ingente quantità di droga, hanno chiaramente messo subito in allarme i poliziotti. L’uomo era stato arrestato e la droga sequestrata. Dopo l’arresto erano state avviate le indagini: vista la portate del carico quel corriere non era un piccolo spacciatore ma un tassello importante di un vasto traffico di stupefacenti. Un traffico gestito a livello internazionale.

A quanto pare la destinazione finale del carico era il territorio italiano. Non è stato reso noto e certo il quarantaseienne non ha collaborato rivelandolo quale fosse la destinazione finale della droga. Che una volta tagliata e immessa sul mercato avrebbe fruttato migliaia e migliaia di euro. Il viaggio fatale, quello che ha portato al suo arresto, non era il primo, a quanto fare, portato a compimento dal corriere.

In tutto sarebbero state almeno quattro le corse tra Germania e Italia eseguite nell’arco dei mesi precedenti l’arresto dal quarantaseienne. L’uomo, dopo la condanna, si trova in carcere in Svizzera.