Nuova Coop, linfa per città e viabilità. Un investimento da 15 milioni di euro

L’opera porterà anche una rotonda e alberi con zona verde di 12mila metri quadri a Busto Arsizio

– Un progetto che non soltanto ridarà nuova linfa a un’area dismessa (l’ex Calzaturificio Borri) e problematica (per anni è stata sede di bivacchi da parte degli abusivi) ma sarà a impatto “zero” e metterà a tacere le polemiche sulla viabilità.

Il progetto presentato da Coop Lombardia è un’opportunità per Busto Arsizio e per il territorio. Un investimento importante, da 15 milioni di euro, che porterà in centro a Busto un supermercato, una nuova rotonda, nuovi alberi con zona verde di 12mila metri quadri, rimozione dell’amianto e recupero dell’area oggi abbandonata. Tutto questo a carico di Coop Lombardia, che, dopo il via libera del comune, oltre al supermercato che è già in dirittura di arrivo, potrebbe realizzare tutto nei prossimi quattro mesi.

«Il nuovo centro di distribuzione Coop è un tema molto complesso che deve portare al bene comune – ha spiegato venerdì 1 dicembre , presidente di Coop Lombardia – Quando parlo di 15 milioni di euro sto parlando di un investimento per un supermercato in classe A, il più ecologico della Lombardia e forse anche d’Italia. Così come Coop aprì a busto nel 1963 uno dei primi self service della penisola, oggi vogliamo ancora innovare con attenzione all’ambiente. Vogliamo realizzare un progetto adeguato per la storia della Coop e per il futuro».

Ieri è stato l’architetto a presentare il progetto entrando nei dettagli. «Questo progetto nasce dalla situazione in cui si trova l’edificio Borri, come deposito di amianto e con situazioni pericolanti. Ci sono oltre 3mila metri quadri di Amianto che vanno smaltiti, in una zona centrale della città, con numerose attività pubbliche. Il progetto che abbiamo presentato in Comune e per cui siamo in attesa di una risposta definitiva, è stato già approvato dalla Soprintendenza», ha spiegato.

In passato c’erano state delle polemiche ambientaliste, in particolare in relazione alla rotonda in viale Duca d’Aosta. «Per ovviare alla polemica dei controviali chiusi o aperti, abbiamo proposto al Comune il posizionamento di paratie mobili. In maniera tale che la rotatoria potrà essere usata in entrambi i casi, con un solo atto amministrativo.

Anche il tema degli alberi è finito nell’ambito delle polemiche. Per realizzare la rotatoria devono essere rimossi 14 tigli. Ma il progetto prevede la piantumazione di nuovi tigli, che avrà un saldo positivo di 6 alberi. Ma il bilancio complessivo dell’intervento prevede decine di altri insediamenti e aree verdi a disposizione di tutti.

Riguardo all’inquinamento, c’è chi dice la rotatoria possa inquinare più del semaforo. Secondo una tesi dell’Università di Padova, che ha valutato proprio una questione simile, i risultati ambientali sono una chiara diminuzione dell’anidride carbonica con anche riduzione dell’uso carburante», la risposta. Il centro di Busto è pronto per tornare a pulsare.