Nuovi negozi. In cinque anni Busto ha doppiato pure Varese

Tra il 2010 e il 2015 la densità di attività commerciali è cresciuta del 2,3%, nel capoluogo del 1,2%

Negozi di vicinato, Busto in controtendenza: tra il 2010 e il 2015 sono cresciuti per densità, concentrazione ed incidenza sul tessuto commerciale. Un dato significativo su tutti, rivelato dal professor Massimiliano Serati della Liuc: più 7,6% nell’incidenza dei piccoli negozi contro un meno 4,6% a Varese nello stesso periodo. «E con l’apertura del “nuovo centro” di piazza Vittorio Emanuele ci aspettiamo ancora maggiore attrattività per il nostro centro storico» la fiducia di , presidente del Distretto Urbano del Commercio.

Una ventata di ottimismo all’assemblea Ascom. Dopo che il presidente aveva invitato gli associati allo «sforzo di vedere il bicchiere mezzo pieno», considerando la realtà del territorio bustese comunque una punta di eccellenza in uno scenario caratterizzato da forti difficoltà a tutti i livelli, la conferma è subito arrivata numeri alla mano. Quelli sfoderati da Massimiliano Serati, professore associato di politica economica all’università Liuc di Castellanza e direttore del Cerst, Centro di ricerca sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori, nel corso della sua relazione “tra commercio tradizionale e commercio virtuale”. Numeri che, al di là dell’impressione di un ripiegamento del piccolo commercio tra crisi e concorrenza sempre più agguerrita, raccontano di una crescita importante di questo segmento tradizionale proprio negli anni più difficili della crisi.

Tra il 2010 e il 2015 infatti, a Busto Arsizio la densità di attività commerciali, calcolata in metri quadrati ogni 100 abitanti, è cresciuta del 2,3%, il doppio di Varese (più 1,2%) e più della Lombardia (più 1,9%), pur rimanendo, Busto, leggermente indietro in termini di densità. La concentrazione commerciale, esercizi commerciali per chilometro quadrato, è invece letteralmente esplosa: più 13,4% mentre a Varese nello stesso periodo si registrava un meno 14%.

Il dato più rilevante però è l’incidenza del commercio di vicinato, calcolata come percentuali di superfici sul totale del tessuto commerciale: più 7,6% in cinque anni, mentre Varese colava a picco del 4,6% e la Lombardia del 4,2%. «In termini “statici” – l’analisi del professor Serati – la rete commerciale è più ricca che altrove di esercizi di vicinato, fortemente concentrata sul piano territoriale, lievemente sottodimensionata rispetto alla popolazione locale. In termini dinamici i segnali sembrano buoni».

Non è rimasto sorpreso il presidente del Distretto Bruno Ceccuzzi: «Percepiamo il fatto che, a parte qualche caso particolare, i negozi in centro restano sfitti per poco tempo. Anche se capiremo davvero quanto valgono i nostri negozi quando entrerà in funzione la nuova piazza Vittorio Emanuele. Sarà un ulteriore fattore di attrattività e trascinerà utenti verso il centro».