«Palaghiaccio? Non è detto. I soldi ci sono si aspetta il Tar»

Antonelli attende la risposta del ricorso ma assicura: «Non resterà un’incompiuta»

Palaghiaccio o altro, il sindaco promette: «Non rimarrà un’incompiuta». Atteso entro il 6 maggio l’esito del ricorso al Tar della Vip Immobiliare contro l’annullamento della gara per il completamento e la gestione del “campus sportivo” di Beata Giuliana.

La presenza della troupe del TgR Rai con il giornalista Alan Gard è stata l’occasione per aprire le porte dei cittadini di Beata Giuliana al cantiere di via Minghetti, fermo da anni, dell’ormai quasi ex palaghiaccio. Tra piastrelle cadute e resti del passaggio dei writers e delle pecore al pascolo, il sindaco e il suo vice hanno potuto constatare «l’inadeguatezza» del progetto originario, che dopo il fallimento dell’impresa che stava costruendo l’impianto è stato messo in stand-by per volontà dell’amministrazione bustocca di completare l’opera al posto della Provincia che l’aveva avviata.

«Ma non ci interessano colpe e responsabilità del passato, guardiamo avanti, miriamo ad arrivare ad una soluzione, perché giustamente il quartiere ce lo chiede – sottolinea Antonelli – i soldi ci sono e le idee anche, aspettiamo il Tar, la cui risposta dovrebbe arrivare entro il 6 maggio». Tutto dipende dalla sentenza della giustizia amministrativa sul ricorso contro l’annullamento, per la nota vicenda della fidejussione irregolare, della gara che aveva aggiudicato alla Vip Immobiliare di Gallarate l’appalto (con una “dote” di due milioni di euro ereditati dall’amministrazione provinciale) per il completamento e la gestione dello scheletro da trasformare in palaghiaccio.

«Se il Tar ci desse ragione e non ci dovesse essere un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato – spiega Antonelli – prenderemmo in mano la situazione e decideremmo come completarlo e a quali attività destinarlo». Dalla casa per la ginnastica (sono già state chieste ai tecnici verifiche e valutazioni specifiche sulla possibilità di abbassare il fondo di un metro o in alternativa di fare a meno delle arcate che sorreggono la copertura) al palarotelle per il pattinaggio. «In ogni caso – precisa il vicesindaco Stefano Ferrario – puntiamo a trasformarla in struttura polivalente per non legarla troppo ad una singola disciplina».

E se il Tar dovesse dare ragione alla Vip? «Il progetto è bellissimo, non c’è che dire. Se ci danno tutte le garanzie e lo realizzano, tanto meglio. Io resto perplesso sul palaghiaccio, che secondo me non serve a Busto, e sono pronto ad aprire una discussione su come completare l’opera».