«Ragazzi, panta rei. E non mollate mai»

Ieri “Il giorno del futuro” alla Liuc: 588 nuovi laureati, 10mila complessivi superati di slancio

– Da “Comunque vada, panta rei” a “Mai mulà” (o “Never give up”): il rettore cita Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani, vincitore del Festival di Sanremo, per lanciare “Il giorno del futuro-Laureati in festa” dell’Università Cattaneo. Una scelta non convenzionale, di rottura degli schemi, in linea con il clima di smobilitazione che è tipico della chiusura di un anno accademico.

Nel parco dell’ateneo, con l’ormai consolidata formula “all’americana” della festa, sono stati celebrati 588 nuovi laureati, 387 in economia, 58 in giurisprudenza e 143 in ingegneria. I numeri complessivi della Liuc, snocciolati dal presidente , arrivano ormai a superare quota diecimila laureati: 10129 per la precisione, che «rafforzano il nome Liuc nel panorama universitario e ne accrescono la credibilità nel mondo del lavoro dove i nostri laureati trovano collocazione in tempi rapidi, in media circa tre mesi dopo il titolo».

Il discorso motivazionale-pop del rettore Visconti è stato scandito dalle strofe di Gabbani, fino alla celebre “Comunque vada, panta rei”. Spiega il professore: «Tutto scorre, indietro non si torna, il passato serve soprattutto per imparare, lo sguardo e le energie devono essere rivolti al futuro. Voi ne sarete protagonisti…Magari zigzagando tra sogno e realtà, tra opportunità e minacce, tra spinte e resistenze al cambiamento». In chiusura, un più classico “Mai mulà”, «mai mollare», tradotto con «un tocco di internazionalizzazione: never give up». Per il resto, come da tradizione ormai consolidata in Liuc, «parlano gli studenti», afferma il rettore. Ieri sono stati chiamati a fare da “testimonial” tre “alumni”, tre laureati Liuc in diverse epoche e nei tre diversi corsi di laurea, che hanno avuto successo nella carriera professionale.

Come , «matricola 217» e oggi direttore commerciale Italia della divisione Home Design di ItalianCreationGroup Spa, che racconta di essersi iscritto «quando non c’era nessuno studente» e quando «il test di ammissione a numero chiuso era una sfida». Ora dice: «Sono orgoglioso di essere qui». E ricorda la possibilità di entrare a contatto con imprenditori che lo hanno fatto crescere, uno dei grandi atout della Liuc. Poi c’era , laureato in ingegneria e responsabile di logistica commerciale di CNH Industrial: «La Liuc è stata un’esperienza molto formativa, grazie ad una bella politica didattica, che mette subito a contatto con il mondo del lavoro. Ti dà la capacità capire cosa vuoi fare, in un mondo aziendale caratterizzato da regole non facili da cogliere da fuori». Anche il caso di , magistrato ordinario in tirocinio al Tribunale di Milano, è significativo: «Posso testimoniare che la Liuc è un’università che premia il merito. Io ho avuto una borsa di studio per cinque anni e mantenendo media del 30, ho potuto laurearmi in giurisprudenza indirizzo economico d’impresa, nel 2012, senza esborso economico».