«Riscopriremo la via Francigena»

Passa anche da Castellanza il progetto di ricostituzione dell’”itinerario culturale del Consiglio d’Europa”

Una storia da risuscitare dal passato, un progetto da donare al futuro. Anche Castellanza ha deciso di mettere la sua firma sulla costituzione della cosiddetta via Francisca del Lucomagno. Il primo passo ufficiale verso un’iniziativa che coinvolge un territorio ampio dal lago di Costanza in Svizzera fino a Pavia sarà la firma di un protocollo d’intesa il 21 settembre alle 11 a palazzo Branda di Castiglione Olona tra Regione, comuni coinvolti, tra cui appunto Castellanza, e gli altri enti aderenti.

Il progetto è legato a doppio filo con quella che nel Medioevo era l’antica via dei pellegrini, detta appunto via Francigena. Un pezzo di storia da immortalare per sempre nel tempo tanto che, nel 1994, tale via si guadagnò il riconoscimento di “Itinerario culturale del consiglio d’Europa”.

L’iniziativa di ricostituire in toto la via Francigena coinvolgendo tutti i territori che la caratterizzano e recuperando lo spirito devozionale dei pellegrini medievali ebbe un primo fondamentale impulso nel gennaio del 2015. Fu in quella data che le associazioni internazionale via Francigena e amici Badia di Ganna decisero di cominciare a dare corpo al progetto. E si arriva allo scorso marzo con sette regioni italiane, tra cui la Lombardia, sedute allo stesso tavolo per «salvaguardare – si legge in un documento ufficiale – e promuovere i tratti della Francigena atrraverso un progetto organico di carattere nazionale finalizzato al riconoscimento del titolo Unisco».

Nel caso della Lombardia, il primo approdo dal territorio svizzero è Cairate, poi vi sarà una prosecuzione lungo il Ticino fino a Pavia. E Castellanza, in questo progetto, vuole entrarci in pieno.

E si comprende perfettamente il perché, visto che il percorso è destinato ad avere una valenza culturale e turistica non indifferente coinvolgendo, su territorio lombardo, non solo tre province (Milano, Varese e Pavia) ma anche, tra le altre, Diocesi di Milano e Camera di Commercio.Da Lavena Ponte Tresa al Sacro Monte di Varese il percorso è già stato segnalato. Adesso l’intendimento è apporre cartelli segnaletici anche sul resto della provincia di Varese.

«È certo un progetto di grandissimo respiro a cui aderiamo con entusiasmo – spiega l’assessore alla cultura – perchè oltre a consentire di far scoprire una parte significativa legata alla storia dei viaggi dei pellegrini permette anche di fare scoprire le diverse bellezze culturali e paesaggistiche del nostro territorio».

Nell’incontro del 21 settembre, al tavolo con comuni ed enti per la stipula dell’accordo ci sarà l’assessore a culture, identità e autonomie della Regione Cristina Cappellini.