Rogora contro i baby-violentatori. «Sì, serve la castrazione chimica»

Lo sfogo dopo la condanna dei quattro minorenni per gli abusi sull’educatrice

«Castrazione» per i minorenni condannati per aver violentato l’educatrice di una comunità: fa discutere un commento su Facebook dell’assessore alla sicurezza Max Rogora. «Sono padre di due bimbe e queste storie mi fanno stare male» giustifica così la durezza della sua presa di posizione. Ma sui social quasi tutti sono dalla sua parte.

Il leghista Max Rogora non è nuovo a prese di posizione “di pancia”, se è vero che in consiglio comunale giace un’interrogazione di tutti i gruppi di opposizione a proposito delle dichiarazioni “politicamente scorrette” che rilasciò lo scorso ottobre all’indomani delle clamorose proteste dei migranti di via dei Mille in piazza Plebiscito. Stavolta a farlo esternare è la notizia della condanna (a pene comprese tra i 2 anni e 2 mesi e i 3 anni e 2 mesi di reclusione) dei quattro minorenni, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, arrestati lo scorso agosto con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni nei confronti di un’educatrice di una comunità d’accoglienza di Busto Arsizio in cui erano ospiti. «Tutto ripreso da telecamere – il commento di Rogora – eppure si è dovuto aspettare un anno per condannare questi bastardi…castrateli e rimandateli al loro paese».

Se sulla seconda parte della frase (“rimandateli al loro paese”), Rogora deve subito scusarsi dell’errore, in quanto i condannati sarebbero tutti cittadini italiani, sulla castrazione l’assessore insiste: «Anche il segretario del mio partito Matteo Salvini è a favore della castrazione chimica di stupratori e pedofili. Sono reati che vanno puniti con la massima severità, anche se si tratta di minorenni. Purtroppo ho l’impressione che la legislazione sui reati compiuti da ragazzi alle soglie della maggiore età abbia uno scarso effetto di deterrenza. Si sentono impuniti e delinquono».

Alle polemiche – qualcuno glielo ha già fatto notare – sull’eccessiva durezza delle parole, l’assessore meno diplomatico della giunta Antonelli si giustifica così: «Questo articolo mi ha fatto veramente stare male perché sono padre di due bimbe e perché le donne non possono continuare a essere sempre vittime di un sistema sbagliato in cui chi criminali riescono a cavarsela. Penso ai quattro minorenni di Busto, ma anche a quelli che uccidono i genitori. Forse dobbiamo fermarci e riflettere».

Infatti, alle parole, l’assessore vuole far seguire i fatti: «Con la collega Paola Magugliani vorrei organizzare incontri nelle scuole, insieme ad agenti della polizia locale e rappresentanti delle forze dell’ordine, per sensibilizzare i ragazzi sui temi del bullismo e della violenza. Non possiamo restare a guardare».