Saccheggio al supermarket. Tredici minori denunciati

La banda è entrata in azione sabato scorso

Avevano assaltato uno dei supermercati del centro di Busto Arsizio rubando bevande, tramezzini e dolci, ma alla fine sono finiti nei guai. Grossi. Tristi protagonisti della vicenda un gruppo tredici minorenni. Una storia davvero poco edificante sulla quale gli agenti di polizia del commissariato di Busto Arsizio stanno facendo luce.

In tutto, come detto, sono tredici i ragazzini denunciati a piede libero dagli agenti di polizia. Secondo la ricostruzione investigativa, durante il pomeriggio di sabato scorso, 22 aprile, gli operatori della Polizia di Stato del Commissariato di Busto Arszio sono intervenuti all’interno del market, dopo che uno dei dipendenti aveva segnalato alla sala operativa la presenza nell’esercizio commerciale di una ventina di ragazzi, per lo più stranieri, i quali avevano asportato poco prima numerosi generi alimentari di vario genere. In pochi minuti la banda di minorenni aveva infatti saccheggiato gli scaffali del supermercato, mostrandosi per nulla preoccupati delle possibili conseguenze delle loro azioni.

In base alle descrizioni fornite, i poliziotti sono riusciti a rintracciare il gruppo di ragazzini all’interno di un parcheggio, intenti a consumare quanto appena rubato: bevande, tramezzini e dolciumi.

La pattuglia dei poliziotti intervenuta sul posto si è subito messa sulle loro tracce. E così hanno individuato i 13 giovanissimi, uno soltanto dei quali maggiorenne: la maggior parte di origine nordafricana ed albanese, ma tra loro anche due italiani. Una comitiva di poco più che adolescenti in libera uscita intenti a procacciarsi bevande e cibo senza sborsare un centesimo. Un sabato pomeriggio che, forse, volevano trasformare in qualcosa di diverso dall’ordinario.

Fatto sta che in pochi minuti i ragazzini sono stati identificati e quindi denunciati a piede libero, i minorenni al Tribunale per i Minori di Milano ed il maggiorenne al Tribunale Ordinario di Busto Arsizio. Dovranno rispondere dell’accusa di furto aggravato.

Un’accusa pesante considerando la tenera età dei protagonisti di questa antipatica storia di disagio giovanile e di microcriminalità.