Un’aula 3.0 per la Bellotti. Anche grazie alle… salamelle

Nuovi strumenti didattici per l’istituto, finanziati con l’ausilio delle feste di fine anno

Alla scuola media Bellotti di via Busona si inaugura l’innovativa “aula 3.0”: tecnologie e didattica “immersiva” per far crescere e motivare i ragazzi con gli strumenti della modernità.

Merito anche delle tradizionalissime salamelle e i biglietti della lotteria venduti dai genitori alle feste di fine anno permettono all’istituto comprensivo Bertacchi di investire sulla “scuola digitale”. È un «effetto moltiplicatore di risorse» quello descritto dal presidente del consiglio di istituto : il contributo garantito in cofinanziamento dall’associazione genitori (circa 2400 euro raccolti con le normali iniziative aggregative, come lotterie e feste di fine anno) ha infatti portato “punti” in più alla proposta che la dirigente scolastica del “Bertacchi”

ha presentato per l’ultimo bando sulla scuola digitale, consentendo quindi di aggiudicarsi un finanziamento di 15mila euro da investire sulle nuove tecnologie e sui moduli didattici innovativi. Tanto da far riflettere (scherzosamente) l’ex sindaco , presente all’inaugurazione, sul «valore etico della salamella», emerso nella circostanza. Di certo c’è un «effetto visibile», sottolinea Formenti, per le attività e per i laboratori innovativi realizzati nelle scuole dell’istituto Bertacchi grazie alla squadra della preside e dell’animatore digitale di istituto . «La sfida è vostra – le parole da motivatrice dell’assessore all’educazione – siate orgogliosi di questa opportunità, che sia da stimolo per lavorare con strumenti più vicini alla vostra quotidianità. Anch’io imparerei molto da voi».

Nelle classi entrano quelli che la dirigente Laura Ceresa definisce «strumenti che consentono agli insegnanti di giocare sulla motivazione e di lavorare sui ragazzi utilizzando linguaggi a loro più vicini, pur senza trascurare aspetti fondamentali della didattica e indispensabili per la crescita dei ragazzi, come dimostrato ad esempio dalla mostra de libro». Innovazioni come la stampa 3D, la realtà aumentata e la cosiddetta “didattica immersiva”, oppure la robotica, fanno sì che i ragazzi, come sottolinea la referente provinciale del Piano nazionale Scuola Digitale , «siano sempre più attori e autori e non solo passivi fruitori di quello che si fa a scuola. Portare all’interno della scuola i linguaggi che ci sono fuori, e che sono ormai “pane quotidiano” anche per i ragazzi, è un motore per il cambiamento della scuola stessa». Nell’Aula 3.0 spuntano così visori 3D e lettori di card che mostrano sullo schermo la realtà aumentata, ma anche una disposizione modulare dei banchi che favorisce il lavoro di gruppo. Per la gioia dei ragazzi che, giocando e stupendosi, imparano gli stessi concetti che probabilmente li farebbero annoiare in una classica lezione frontale.