Vandali in azione. E la casetta dell’acqua va fuori uso

Lo sdegno del sindaco Innocenti: «Chi si diverte così?». Indagini in corso

Per chi vuole attingervi per riserve idriche sono l’ideale. Tanto è che, a Cairate, se ne servono in molti. Ma vi è qualcuno per il quale le casette dell’acqua sono invece divenute oggetto per lo sfogo della sua inciviltà. Ovviamente non richiesto. E censurabile. I distributori di acqua destinati ai cittadini di via Garibaldi a Bolladello e nelle vicinanze delle scuole del capoluogo Cairate sono così finiti fuori uso. Con il risultato che per l’irresponsabilità di pochi, ancora anonimi ma di cui le forze dell’ordine sono in cerca, molti finiscono per rimetterci.

E siccome l’amministrazione comunale, su questi distributori e sulla loro utilità, ci ha scommesso fin dall’inizio, è logico che scappi loro la pazienza. «Purtroppo – spiega il vicesindaco – dobbiamo prendere atto della presenza in paese di una o più persone sconsiderate che si divertono a commettere questi atti di vandalismo senza nessun costrutto e dannosi per la collettività e le sue esigenze».

Che fastidio possa mai arrecare un distributore dell’acqua, considerando oltretutto l’importanza primaria del composto di idrogeno e ossigeno per le persone, appartiene ai misteri insondabili della natura. Così come sfugge decisamente quale possa essere il benefico effetto generato dal prendersela con una macchinetta sul proprio stato di benessere psichico. Ma tanto è, a Cairate qualcuno ha purtroppo ritenuto e ritiene che quei distributori d’acqua siano un elemento di disturbo.

E così, a chi si è sempre accostato con il massimo rispetto a quella casetta dell’acqua, non resta che leggersi con desolazione un cartello lapidario che ne indica la chiusura per vandalismo e furti. Forse gli autori dell’ignobile gesto avranno a disposizione abbondanza d’acqua che sgorga dai loro rubinetti o dalle loro bottiglie. Ma a fare acqua da tutte le parti è il loro senso di rispetto per i loro concittadini e per le cose. E, a conti fatti, anche per loro stessi. «Speriamo davvero che le forze dell’ordine possano identificare gli autori di questi ignobili gesti – conclude Innocenti – per poi riassicurare ai cittadini un servizio per loro utilissimo».