Violenza sulle donne, una dura lotta. «Ma sensibilizzare sta servendo»

Denunce in aumento dall’inizio dell’anno: sempre di più i casi di giovanissime

Violenza contro le donne, un fenomeno sempre più preoccupante: dall’inizio dell’anno un caso al giorno allo sportello di Eva Onlus. «Almeno questo dimostra che sensibilizzare serve» ammette l’avvocato , presidente della rete antiviolenza di Busto Arsizio. Venerdì 20 gennaio un nuovo evento per accendere i riflettori sul tema: ai Molini Marzoli verrà presentata in anteprima la fiction “Il Dna femminile” curata dalla regista .

«Denunciare si deve, e salvarsi si può» ricorda l’assessore all’inclusione sociale , nel presentare l’evento di venerdì sera dal titolo “La libertà di essere donna”, in cui si parlerà di storie di maltrattamento. Un’iniziativa quanto mai attuale, perché il 2017 mostra già una preoccupante impennata di denunce allo sportello antiviolenza di Busto. «Al 9 gennaio avevamo già preso in carico otto donne, sei dal Gallaratese e due da Castellanza, che hanno denunciato di aver subito dei maltrattamenti –

fa sapere Elisabetta Marca di Eva Onlus – per la prima volta nella nostra storia si è trattato di ragazze molto giovani, poco più che maggiorenni. Non conviventi ma alle prese con i comportamenti persecutori, la gelosia ossessiva e la violenza psicologica dei loro compagni, in quella che è probabilmente la prima vera relazione. È un dato che è al tempo stesso significativo e sconcertante, ma che testimonia come le campagne di sensibilizzazione nelle scuole funzionino, visto che è così che queste giovani donne ci hanno conosciuto».

Se da un lato i numeri mostrano un trend di violenza inarrestabile, dall’altro la speranza è che ciò sia dovuto anche ad una maggior riconoscibilità dell’attività di Eva Onlus, che spinge più donne ad uscire dalla cappa della paura. «Vorremmo non avere tanta esperienza in materia – ammette l’assessore Arabini, anche lei avvocato – ma purtroppo sappiamo che non sempre queste storie riescono ad arrivare alle autorità di giustizia. Soprattutto nelle donne di una certa età, prevalgono il timore della ghettizzazione sociale, della mancanza di indipendenza in caso di allontanamento dal marito, della vergogna nell’ammettere determinati vizi all’interno della coppia. Ecco perché con Eva Onlus insistiamo nel voler portare alla luce questo tema nel quotidiano, nelle scuole».

E l’assessore Arabini promette: «Implementeremo ancor di più questa azione dell’assessorato nell’ambito della rete antiviolenza, rafforzando quel che già c’era». Venerdì ai Molini Marzoli, nella serata introdotta dalla senatrice bustese , interverranno il criminologo (direttore del carcere di Busto), le rappresentanti dei centri antiviolenza di Busto () e di Saronno () e la consigliera dell’Ordine regionale degli assistenti sociali .