«Giuliano Melosi non può dirci di non esprimere opinioni. Perché abbiamo il diritto di farlo. Con o senza di lui»

Cara Provincia, scrivo a caldo dopo aver letto l’intervista di Giuliano Melosi al vostro cronista Fernando Di Cristofaro. Premetto che ho sempre stimato Melosi per essere una persona seria, pacata e obiettiva, avendogli anche parlato diverse volte nei dopo partita. Ma questa frase detta terra a terra non l’ho capita: «Raccontante i fatti, non le opinioni». I fatti sono che lui ha vinto un campionato con 84 punti, 3 pareggi, 0 sconfitte, 88 gol fatti e 17 subiti: nessuno non lo può

negare. Ma che un cronista o un tifoso non possa esprimere la propria opinione, anche se contraria ai suoi pensieri, questo non va bene.
Lui i giocatori li allena, li vede tutta la settimana e solo lui può capire il ruolo migliore dove farli giocare. Ma dichiarare che la Provincia l’abbia sempre attaccato solo perché ha scritto che Simonetto era un centrale e non un terzino, è segno di una certa prevenzione verso il giornale. Se non vuole leggerlo padronissimo di farlo, ma non può imporre a un cronista di scrivere quello che pensa. Ha dichiarato che la sua prima scelta è Varese, dove ha trovato una società che l’ha rilanciato e riconfermato, non vogliamo sapere se da tutti o da qualcuno. Ma si adatti anche a ricevere critiche se le cose l’anno prossimo non dovessero andare come quest’anno. Specialmente dalla Provincia, che è l’unico giornale veramente vicino al Varese, e che bene o male lo difende sempre. Scusate la lunghezza della lettera ma il sassolino questa volta me lo son voluto levare io. Se ritenete necessario, potete non pubblicarla, a me interessa che voi sappiate come la penso, e tanti altri la pensano come me.
Buona giornata e cordiali saluti da chi vi legge tutti i giorni e continuerà a farlo. Con o senza Melosi.