I nostri lettori sul “caso Daverio”: «Giù le mai dai ragazzi»

Bravi, l’unico giornale che ha capito le ragazzine: perchè così sono, ancora hanno il latte alle ginocchia, che già devono difendersi da giornalisti affamati di notizie, politici che altro non fanno che andare in tv solo per apparire. Viviamo in un mondo ipocrita, facciamo un minuto di silenzio anche per tanti e tanti altri morti, morti in tante altre circostanze, anche se mi dispiace per quello che è successo a Parigi.

Comincio a essere stufo di sentir dire che i musulmani non condannano gli attentati o che lo fanno troppo poco. Purtroppo le notizie di questo genere non sono molto battute, forse perché in un Paese dove si producono commenti come quelli che sto leggendo sotto questo editoriale non sono ben accette… Gli articoli però basta cercarli perché esistono e personalmente ho letto su diverse testate e sentito in TV da rappresentanti della religione islamica che nelle ore successive agli attentati a Parigi.

Gli Imam di molte moschee parigine si sono riuniti davanti al Bataclan e hanno intonato la Marsigliese. In place de la République un ragazzo musulmano si è bendato e ha chiesto ai presenti di abbracciarlo, un modo bellissimo per mostrare che Islam non significa terrorismo. A Milano come penso in altre città d’Italia e d’Europa dei gruppi di musulmani sono scesi in piazza per condannare. Perfino ieri sera a Venezia alla fiaccolata per la nostra connazionale morta a Parigi erano presenti degli Imam.

Come ho scritto già prima, non è il gesto di qualche ragazzina a dover preoccupare, ma chi le ha educate. Uscendo dall’aula non hanno dimostrato più compassione degli altri. Certamente non sono in grado di comprendere nemmeno la portata del loro gesto, così come non sono in grado di comprendere molto delle vicende che stanno avvenendo nel mondo. Non è chiaro a persone più direttamente coinvolte, figuriamoci a qualche ragazzina di varese! La nostra società celebra i suoi morti (perché è morta anche un’italiana a Parigi) nulla vieta loro di celebrarne altri con gesti anche meno eclatanti. Dubito anche (ed è il mio pensiero) che abbiano compiuto questo gesto con reali sentimenti di vicinanza per quelle vittime, piuttosto credo sia stato un gesto plateale e ribelle tipico delle ragazzine della loro età. Ma purtroppo la nostra società è anche questo!

Hai ragione! Non posso obiettare niente, ma penso che “i pensieri” vadano coltivati vuoi in famiglia vuoi con la scuola (e quest ultima mi pare coltivi poco)! Grande stima per un ex ribelle!

Mio figlio frequenta la seconda superiore “Daverio Casula”. Tra i ragazzi non c’è nessuna tensione….ma noi genitori siamo un po’ infastiditi e preoccupati per queste notizie.

Quante sciocchezze diciamo tutti, ma prima di giudicare…

Terrificante che un gesto del genere, avventato o pensato che sia stato, sia stato dato in pasto alla stampa locale e assurto agli “onori” delle reti nazionali. Il meraviglioso messaggio educativo di qualche genitore deficiente.

La Segreteria provinciale della FLC CGIL di Varese esprime solidarietà alla Dirigente, agli insegnanti e agli studenti dell’Istituto Superiore Daverio Casula di Varese, finiti al centro di un tourbillon mediatico, dopo che alcuni alunni non hanno partecipato al minuto di silenzio in commemorazione delle vittime degli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre, chiedendo i motivi per cui la scuola decideva di fermarsi per quei morti e non anche per le vittime degli altri attacchi terroristici che sconvolgono tante parti del mondo. Gli eventi drammatici accaduti in Francia hanno suscitato forti emozioni e pongono a tutti noi, adulti e ragazzi, domande che interrogano le nostre coscienze. La scuola è un’ istituzione che ha il compito di garantire il diritto allo studio e di formare le donne e gli uomini, le cittadine e i cittadini di domani. La scuola, proprio perché svolge questo delicato ruolo educativo, è il luogo per eccellenza in cui provare a gestire quelle emozioni, a riflettere e a dare una risposta a quegli interrogativi che attanagliano le nostre coscienze. E questo è quanto accaduto nell’istituto Daverio-Casula, dove c’è stato un confronto tra studenti e insegnanti. La FLC CGIL di Varese, pertanto, nel ribadire la propria vicinanza alla Dirigente, agli insegnanti e agli studenti dell’Istituto Superiore Daverio Casula di Varese, difende con forza il ruolo della scuola pubblica e stigmatizza i vergognosi tentativi di strumentalizzazione dell’episodio.