Badoglio, gli inglesi e il tradimento ai nostri 007

L’opera di Roberto Festorazzi, pubblicata dalla varesina Macchione, getta ombre inquietanti sul maresciallo

Nuovi documenti esplosivi, usciti dall’Archivio di Stato di Como, gettano un’ombra a dir poco inquietante, sull’operato del maresciallo . A ritrovare le carte e a riportare alla luce le responsabilità di Badoglio nello scacco matto ai servizi segreti italiani, dopo l’armistizio, un nuovo libro-inchiesta, “Secret”, appena pubblicato per i tipi di Macchione, del giornalista e scrittore .

L’autore, attualmente collaboratore di Avvenire, il Giornale e Focus Storia, ha alle sue spalle una ricca serie di pubblicazioni dedicate al controverso periodo storico del fascismo: “Starace” (Mursia), “Laval-Mussolini, l’impossibile asse” (Mursia), “Farinacci” (Il Minotauro), “Bruno e Gina Mussolini” (Sperling & Kupfer), “Margherita Sarfatti” (Angelo Colla), “Uccidete il Duce!” (Hobby & Work), “Claretta Petacci” (Minerva), “Caro Duce, ti scrivo” (Ares), “Mistero Churchill” (Macchione), “Mussolini e le sue donne” (Macchione), “La perfida Albione” (in edibus), “I duelli del Duce” (Macchione), “Mussolini 1945: l’epilogo” (in edibus), “Tutti gli uomini di Mussolini” (Cairo), “Gli archivi del silenzio” (il Silicio) e “Rivoluzionari” (Macchione).

In questo nuovo libro-inchiesta, Festorazzi ricostruisce le operazioni del Soe e degli altri servizi segreti inglesi, nel settore decisivo della Lombardia nordoccidentale, tra Milano, Como e la Svizzera: il corridoio terrestre di tutte le comunicazioni e dei contatti negoziali, il Checkpoint Charlie della Seconda guerra mondiale. «La “mano invisibile” di Londra – si legge nel volume – non soltanto ha guidato la partita della fine del Fascismo e della conclusione del conflitto in Italia, con le sue più dirette conseguenze (recupero della “preda bellica cartacea”, come i dossier del Duce, in particolare la sua corrispondenza con Churchill), ma ha continuato, nei decenni, a presidiare l’area in cui si è consumata la fine del dittatore, per gestire, secondo gli interessi inglesi, e in continuità con le scelte operate nel 1945, l’eredità di quella direzione strategica degli eventi».

Come tutto questo viene dimostrato? «Ciò risulta provato dalla presenza stabile, nel territorio in cui si è svolto il “trapasso” dalla dittatura alla democrazia, di veri e propri agenti segreti permanenti britannici, che hanno svolto – sotto copertura – continua opera sotterranea di indirizzamento, anche mediatico, di neutralizzazione di possibili manovre contrarie agli interessi del Regno Unito, di depistaggio e soprattutto di infiltrazione e di radicamento nelle realtà locali, con una trama invisibile e discreta».

Festorazzi ha investigato a fondo sulla figura di , protagonista del trafugamento dei carteggi segreti di Mussolini, recuperando spezzoni del suo archivio personale che ne documentano l’azione svolta, dal 1945 in poi.

«Le carte di Malcom Smith permettono di portare alla luce intrecci davvero inediti, come per esempio un’organizzazione Stay-behind abbozzata dai tedeschi (e interfacciata con ambienti italiani) nel territorio tra Italia e Svizzera, nel quadro delle trattative per la resa germanica: una resa che avrebbe dovuto però dare avvio, secondo la linea “negoziale” di , a un “secondo tempo” del conflitto in funzione anticomunista».